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A Dacca 50mila bengalesi contro l’ambasciata francese

Più di 50mila manifestanti sono scesi in piazza a Dacca per protestare contro Emmanuel Macron dirigendosi verso l’ambasciata francese della capitale, che il governo bengalese ha dovuto proteggere con esercito e filo spinato.

I manifestanti hanno marciato per due chilometri partendo dalla moschea nazionale di Baitul Mukarram e intonando slogan come “Non abbiamo paura di proiettili e bombe!” e “Macron sei in pericolo!”. Alcuni di essi hanno dato fuoco a effigi del Presidente francese mentre altri hanno inscenato cortei funebri “in suo onore”.

La protesta è solo l’ennesima di una lunga serie iniziata da quando Macron ha difeso il diritto alla libertà di parola in seguito all’uccisione del professor Samuel Paty, decapitato il mese scorso alla periferia di Parigi da un diciottenne ceceno.

Quest’ultima manifestazione è stata organizzata da Hefazat-e-Islam, associazione nata nel 2010 per sensibilizzare, anche con proteste veementi, il governo bengalese sulle tematiche religiose. Uno dei suoi rappresentanti ha esortato il Primo ministro Sheikh Hasina a chiudere l’ambasciata francese e ha chiesto ai commercianti di boicottare i prodotti francesi, appellandosi anche alle Nazioni Unite affinché “agiscano con fermezza contro la Francia”.

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