A Milano è successa una cosa pazzesca figa ragazzi sono sorpreso anch’io

Non sto più guadagnando un caxxo con questo blog. Dovrei tornare a parlare delle mie sfighe. In effetti sono andato a Milano. Centro. E già questo è roba da sfigati, dunque giù risate a profusione. Praticamente tutti i milanesi che scassano la minchia su Twitter col covid si sono riversati per le strade della città per lamentarsi dei milanesi che escono di casa. C’era pure una manifestazione dei Cobas (“Sciopero Generale Nazionale”!) che chiedeva cose assurde come protocolli di prevenzione sul posto di lavoro, rinnovo immediato dei contratti, proroga del blocco licenziamenti, salario medio garantito, servizio sanitario pubblico, patrimoniale del 10% per i “ricconi” e edilizia scolastica. Il tutto con sottofondo Stalingrado degli Stormy Six. OK BOOMER!

Vi metto le foto perché qui si monetizza solo con la vita vera e dunque ciao.


Come ogni manifestazione parapiddina che si rispetti, anche questa è stata il “festival delle salsicce”: non c’è figa? E allora io me ne vado. Naturalmente sono finito come sempre alla Hoepli, dove al quarto piano c’era un tizio giovane che cercava libri di Bataille e le 120 giornate di Sodoma del Divin Marchese. Non so perché ma ho avuto l’impressione che fosse un fuoriuscito dalla manifestazione. Ormai i compagni sono tutti così. Ricordo quando l’immenso Veltroni triggerò la destra intiera facendo allegare a l’Unità (di cui era direttore) la Histoire de l’œil (“Storia dell’occhio”) di quel degenerato francese (scusate, un’endiadi). Scena clou: il protagonista si fa una sega davanti al cadavere della madre appena morta. Ahaha, ok… boomer (ma no, poveri boomer lol).

Altra scenetta milanese idilliaca: due millennials emo-goth che si fanno i selfie in un reparto vini di un discount (nel quale sono entrato per comprare della Ribolla Gialla a 2,90€). Ecco dov’era finita la figa, cari Cobas: se fate la sagra del finocchio, i giovani se ne sbattono.

Per il resto, giornata di merda come al solito. Tutti a dire “Mister Totalitarismo sei il nostro idolo”, ma a parte aver comprato azioni GameStop ed essere Gigachad su Tinder non faccio molto. Milano è veramente la città proibita per quelli come noi. Non preoccupatevi, però: grazie a questo lockdown abbiamo reso le donne più mansuete. Non le milanesi, con “donne” intendo quelle delle zone ancora cristiane e degradate d’Italia (Veneto, Friuli, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzi – la Terronia è ipergamia animalesca, dunque non esiste).

Quello che vi chiede Mister Totalitarismo è di 1) aprire un blog; 2) non fare i simp. Lo dico perché, purtroppo, mi sono reso conto che molti dei miei seguaci sono appunto dei simp del caxxo (per i boomer: simp vuol dire “zerbini”; boomer indica invece i nati nei due decenni successivi alla Seconda guerra mondiale; caxxo sta per “cazzo”). Abboccate così facilmente che dovrei creare un account falso con l’immagine di una femoide solo per screenshottarvi e mettervi alla berlina: s’intende a scopo squisitamente pedagogico, per ricordarvi che Gesù vi vede simpare (screenshottare significa copiare e salvare sotto forma di immagine, tramite un apposito programma, quanto è visualizzato sullo schermo di un computer; simpare è ciò che fa il simp, v. supra; femoide è gergo incel per indicare una d-parola). Molti se lo meriterebbero, soprattutto i brutti dalle loro varie camarille che si presentano sotto le sembianze di una d-parola per cercare di fregarmi (d-parola è espressione del dialetto dei maschi celibi per indicare le donne).

BAAAAAAH!!! Vi prego spammate i miei post e rendetemi ricco, non ho più voglia di lavorare quattro ore al giorno come statale!!! Grazie.

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