Adsense, la piattaforma pubblicitaria di Google, ha appena pubblicato un comunicato sul suo sito in cui annuncia la disattivazione immediata di tutti gli account Russia-based (based in senso solo geografico, almeno per loro).
«Al momento stiamo disattivando tutti gli account AdSense con sede in Russia. Ciò significa che non potrai monetizzare con nessun account AdSense con sede in Russia. Ciò segue altri provvedimenti che abbiamo adottato dal 2022, tra cui la sospensione della pubblicazione di annunci in Russia».
Per ricordare, nell’aprile di due anni fa Adsense comunicò ai suoi sottoposti che avrebbe demonetizzato i contenuti suscettibili di non rappresentare gli ucraini come vittime. Tra i miei post censurati, una moderatissima recensione a un volume di Sergio Romano.
Questa decisione evidentemente va nella direzione di una disclosure sempre meno eufemistica e più in linea con i tempi di guerra che stiamo vivendo, tanto è vero che non contempla nemmeno la possibilità che un dissidente anti-Putin possa ricevere qualche obolo dalla multinazionale americana finché continuerà a vivere in Russia. Spiace per i “rivoluzionari colorati”, ma quando lo scontro diretto si avvicina cadono tutti i paraventi da una parte all’altra dello schieramento.
Ad ogni modo, è da un mese a questa parte che Adsense quotidianamente mi invia email intitolate Abbiamo intenzione di disabilitare la pubblicazione di annunci Google sul tuo sito. Il motivo sarebbe riconducibile una fantomatica “violazione delle norme” che chiaramente riguarda il contenuto dei “contenuti” e dunque non può essere esplicitato in maniera netta. A questo punto sarebbe meglio essere Russia-based.