Da queste parti ho tradotto diversi articoli riguardanti l’attrazione femminile nei confronti della cosiddetta “triade oscura”, cioè narcisismo, machiavellismo, e psicopatia, tratti di personalità che negli uomini garantiscono il successo riproduttivo rispetto ai “bravi ragazzi” (li trovate quasi tutti sotto il tag Ogni donna adora un fascista, titolo ispirato al famoso verso di Sylvia Plath).
Quello che stupisce è che un argomento così “scorretto” venga regolarmente confermato dalla psicologia evolutiva: stavo quasi cominciando a sospettare che essa fosse una vera scienza, visto che non era ancora intervenuto alcuno studio “correttivo” ad attestare che in fondo anche ai maschi piacciono le puttane assassine (Las mujeres son putas asesinas, diceva un altro poeta).
Ora, finalmente (si fa per dire), qualcosa comincia ad affiorare: uno studio britannico per la rivista “Personality and Individual Differences” (Borderline personality traits in attractive women and wealthy low attractive men are relatively favoured by the opposite sex, marzo 2020) condotto su 525 individui dimostrerebbe che anche i maschi sono “attratti dalle personalità borderline“, mentre le donne sarebbero “più coscienziose nella scelta del coniuge, evitando gli uomini problematici o con ridotte prospettive dal punto di vista economico”.
La ricerca ha già cominciato a essere “pubblicizzata” da varie testate specialistiche (prima o poi se ne parlerà anche in Italia), per esempio PsyOp (Men are drawn to borderline personality traits in physically attractive women, study finds, 6 giugno 2020). Tuttavia, a ben vedere, sia le premesse che le conclusioni dello studio sono controverse: in primo luogo perché esso prende come spunto un video divenuto virale su Youtube (sì), Hot Crazy Matrix, nel quale in verità si sostiene esattamente la tesi opposta, e cioè che la donna da sposare è quella che ha un punteggio di 8 nella scala di attrattiva e di 5 in quella della follia.
Inoltre, i dati raccolti non dicono affatto che i maschi siano “attratti” dalle donne con le personalità borderline, semmai (ancora), l’esatto contrario, cioè che anch’essi, come le femmine, sarebbero più disposti a impegnarsi con un individuo che non ha tratti da psicopatico rispetto a uno che invece li mostra, partendo dal presupposto che entrambi siano su uno stesso livello di ricchezza e attrattiva fisica.
L’autore principale dello studio sostiene di aver voluto “correggere” le “ambiguità” della miriade di studi precedenti “riguardo al fatto che le donne fossero attratte dai bad boys“, affermando che i risultati della sua ricerca invece “suggeriscono che non lo sono, almeno non più dei maschi”. Dunque era già alla ricerca di quel che voleva trovare: nel frattempo ha anche scoperto che le donne sono attratte dai soldi anche a fronte di una minore appetibilità fisica (“minore”, non nulla, cari miei!), ma titoloni su questo stonerebbero nel panorama gineocentrico attuale.
In pratica la tesi da dimostrare era che gli uomini, non essendo i caregiver principali, possono permettersi relazioni instabili e problematiche, mentre le donne sarebbero dotate di una “saggezza” istintuale:
“Potrebbe essere eccitante stare assieme a questi individui per chi è in cerca di emozioni e di impulsività. Essere in una relazione del genere è come andare sulle montagne russe, con grandi salite e ancor più grandi discese: questo è il motivo per cui le persone probabilmente rimangono in questi tipi di relazioni, a causa dell’incertezza e del dramma“.
Fatico a non essere scettico, anche perché si capisce chiaramente (lo ammettono gli autori stessi) che lo studio è stato pensato per “scagionare” le donne da quelle che assomiglia un’accusa morale ma in realtà è semplicemente un dettato biologico che persiste nonostante le correzioni culturali che la specie ha tentato di apportare. Non che gli altri studi di psicologia e sociologia partissero da premesse diverse, tanto è vero che vengono regolarmente censurati dalla grande stampa proprio perché contaminano l’immagine di donna come essere perfettamente razionale e giusto.
In verità l’unica conclusione che si può trarre da uno studio del genere è che gli uomini sono attratti da… donne attraenti. Anche qualora vengano presentate loro come “pazze”, sono comunque disposti a sorvolare di fronte alla bellezza. D’altro canto nel video parodia che ha ispirato lo studio, il finto “scienziato sociale” stabilisce una scala di follia della donna da 4 a 10, perché non esistono donne che non siano folli (e se lo sono, afferma ancora l’espertone, probabilmente una volta erano uomini).
Perciò ogni uomo dovrebbe partire dal presupposto di aver a che fare con una squilibrata mentale, una che potrebbe tradirlo o lasciarlo in qualsiasi momento, mentirgli spudoratamente, rovinare i suoi rapporti con amici e parenti, distruggerlo psicologicamente o economicamente ecc… Tuttavia, un uomo potrebbe anche “permettersi” tutto questo (nonostante il gender gap nelle statistiche dei suicidi sia decisamente a sfavore del “sesso forte”); diverso è il caso della ragazza che si circonda di potenziali femminicidi e non ha alcuna possibilità di cavarsela se non invocando la protezione di quella “società”, della quale però rifiuta di rispettare le regole nel momento della selezione del partner.
Come a dire che l’onere di aver scelto una “pazza” ricade tutto sull’uomo, che viene incolpato persino quando viene ammazzato (figuriamoci quando si suicida per amore finisce in mezzo a una strada per colpa di un divorzio). Al contrario, se una donna individua il suo principe azzurro in uno stupratore, spacciatore, criminale recidivo o quadrumane, la responsabilità è sempre di qualcun altro: attraverso il welfare e la propaganda, la società è regolarmente disposta ad assolverla da qualsiasi colpa.
Già il fatto che sia un lavoro di ricerca che trae la propria ispirazione da un video su YouTube la dice lunga sulla serietà e sull’imparzialità inesistenti di chi si occupa di questi sedicenti nuovi ambiti di ricerca legati al rapporto tra i sessi.
Articolo molto interessante. Condivido soprattutto che “ogni uomo dovrebbe partire dal presupposto di aver a che fare con una squilibrata mentale, una che potrebbe tradirlo o lasciarlo in qualsiasi momento, mentirgli spudoratamente ogni istante, rovinare i rapporti con i suoi amici o parenti, distruggerlo psicologicamente o economicamente ecc…”.
Soprattutto per il fatto che dai divorzi tendono ad uscirne meglio sempre le donne (ah, l’uguaglianza di genere !!!).