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Americani sempre più scettici sulla circoncisione, ma la “scienza” non ci sta

È un Segreto di Pulcinella che negli Stati Uniti la circoncisione venga praticata su larga scala più per superstizione (la convinzione di essere il “popolo eletto” derivata dalle varie forme di protestantesimo fondamentalista giudaizzante) che per reali ragioni sanitarie, le quali tuttavia vengono regolarmente invocate anche contro chi vorrebbe solo offrire una possibilità di scelta ai propri figli.

In tal senso è allucinante l’attacco portato dall’associazione Big Think, di orientamento libertario-destorso, a quei genitori che cominiciano a nutrire sempre più scetticismo nei confronti della pratica. Una “sfida” alla scienza, titola un loro recente articolo, nel quale si sostiene che

«La circoncisione è diventata negli ultimi decenni un argomento sempre più spinoso, poiché i genitori americani si sentono a disagio all’idea di recidere un pezzo del corpo del loro bambino, per quanto piccolo sia. Ciò è comprensibile dal punto di vista etico: un neonato non può acconsentire a un atto così drastico. I contrari alla circoncisione sostengono che è meglio rinunciare alla pratica durante l’infanzia e lasciare che il bambino prenda la propria decisione in seguito. Come risultato di questo ragionamento intuitivo, i tassi di circoncisione sono scesi da circa l’85% nel 1965 a circa il 58% nel 2010, l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati».

Si chiamano quindi in causa “prove schiaccianti” a favore della circoncisione, citando benefici quali riduzione delle infezioni del tratto urinario (in realtà solo per soggetti affetti da particolari patologie), del rischio di cancro alla prostata e una possibilità inferiore fino al 70% di contrarre l’HIV (dati basati su uno studio condotto in Africa!), nonché la riduzione del rischio di cancro al pene, malattia rarissima (toccatevi anche se circoncisi).

A parte che basterebbe lavarselo, cosa a cui gli americani non sono abituati perché hanno forti pregiudizi culturali contro il bidet, ad ogni modo risulta spiacevole l’insistenza nel voler imporre la mutilazione genitale ai nascituri con motivazioni ridicole (del tipo che molti rinuncerebbero a farlo in età adulta per “i costi troppo alti”… capisco che anche questo è un problema, nella fottutissima Murica). Mi domando perché proprio dei libertari si rifiutino di valutare la contraddizione esagerando i benefici di una pratica che per quanto sicura e priva di conseguenze (ma è tutto da dimostrare, specialmente dal punto di vista psicologico) è comunque irreversibile.

D’altro canto la stragrande maggioranza delle circoncisioni praticate sulla popolazione maschile a livello mondiale sono motivate da ragioni religiose e non mediche. Anche questo vorrà pur dir qualcosa, seppure i tempi in cui la scienza rivendica prerogative della fede, chiedendo appunto “fiducia” e ammonendo gli infedeli di “credere” in essa.

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