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Anche Hegel è stato friendzonato

“Quando invece sto leggendo Hegel
mi concentro sono tutto preso
non da Hegel naturalmente
ma dal mio fascino di studioso”
(Giorgio Gaber, Il Comportamento)

In questo video un anonimo youtuber celato sotto l’auto-ironico nickname Cuck Philosophy (cuck è slang internettiano usato per indicare uno “smidollato” di sinistra, letteralmente un “cornuto”) prova ad avanzare una soluzione filosofica alla questione incel sostenendo che tale “comunità di misogini” potrebbe risolvere i suoi problemi intensificando le proprie relazioni sociali, in modo da appagare il fatidico “desiderio di riconoscimento” hegeliano .

A discapito delle invitanti promesse, alla fin fine bisogna riconoscere che la montagna ha partorito un topolino: nel senso che l’Autore non trova di meglio che suggerire ai maschi disperati di lasciarsi friendzonare. Poi si può pure apprezzare il taglio “analitico” (stile Hegel101) con cui il Cuck Philosopher cerca di offrire qualche pillola di saggezza a una intellighenzia ormai depensante, tuttavia è un dato di fatto che il suo orientamento politico (“medio-progressista”, lol) svilisca ogni intuizione avanzata durante la trattazione.

Per esempio, se la suggestiva lettura del rapporto tra incel e donne secondo la dialettica servo-padrone fosse stata sviluppata in senso filosofico e non politico (“Gli incel sono reazionari perché non riconosciuti”), probabilmente avrebbe portato alla conclusione che le donne-padrone hanno bisogno dei servi-incel nella misura in cui essi contribuiscono ad attestare e valorizzare la loro selettività (ipergamia).

Da questo, lo youtuber avrebbe altresì dovuto dedurre che l’unico modo per un maschio brutto di realizzarsi come essere umano, cioè di conseguire il “riconoscimento” è proprio quello di identificarsi come incel. Invece, cambiando le carte in tavola, il Cuck propone al “celibe involontario” di diventare (guardacaso) un cuck, un friendzonato, un “cavalier zerbente”: praticamente lo stesso equivoco a cui va incontro quel ciarlatano di Žižek nel momento in cui afferma che l’ineguaglianza sessuale è la condizione di possibilità di ogni egualitarismo.

Un’altra sorta di “bufala” che viene suggerita nel video è che gli incel non riconoscano le donne come esseri umani: furbescamente si cita lo stragista psicopatico Elliot Rodger che definisce le appartenenti all’altro sesso come foreign creatures, mentre si lasciano da parte le migliaia di testimonianze di maschi soli che vorrebbero semplicemente rispecchiarsi negli occhi di una pariestetica (più “riconoscimento” di così!).

Chiudo infine con l’ipocrisia più grande di tutte, che è quella di attestare un rapporto di forza per poi ridurlo a un problema psicologico individuale: probabilmente l’Autore nemmeno si rende conto delle sue stesse conclusioni. Dilettantismo o malafede? In ogni caso, non è tramite sforzi mentali che il celibe involontario si ritroverà magicamente coniugato (o che il doomer si trasformerà in un bloomer). Al di là del ginecocentrismo della società contemporanea, è da quando ci siamo affrancati dalle bestie che le donne detengono le chiavi del sesso, cioè della sopravvivenza della specie: questo è il reale rapporto di forza che rende necessari tutti gli altri (“patriarcato” incluso), questa è la “lettera rubata” che l’intera filosofia occidentale ha davanti agli occhi. E chissà che un giorno non salti fuori che tutti hanno sempre fatto finta di non vederla

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