Ari Nagel, professore di matematica nato a New York da una famiglia ebraica ortodossa, è da anni al centro della cronaca internazionale per aver battuto ogni record nel campo della donazione di sperma.
Nagel ha fatto la prima “donazione” nel 2003 circa, a una coppia lesbica trovata su Craigslist e a una sua amica (single). Nel 2016 il New York Post gli dedicò un articolo soprannominandolo Sperminator e attirando così le attenzioni del Dipartimento della Salute di New York, che ammonì Nagel sulla dubbia liceità dell’aver messo in piedi una sorta di banca del seme “privata”, senza tuttavia comminare alcuna sanzione. Il professore americano di origine ebraica ha così continuato nella sua “impresa”, arrivando informalmente a donare sperma per 165 bambini.
Nella sua ultima intervista al NY Post, Nagel ha annunciato che smetterà di “far figli” a 50 anni (ne compirà 49 ad agosto). “Fisicamente potrei andare avanti, ma con l’avanzare dell’età potrebbero esserci maggiori rischi di autismo“, ha affermato tramite un messaggio da una nave da crociera alle Bahamas, dove è in vacanza con il suo primo figlio, il ventenne Tyler, e la “donazione” n. 33, Topaz di 7 anni.
Il giornale americano, che tiene a ricordare come il professore del Kingsborough Community College sia alto un metro e ottanta, ha di nuovo cantato la gloria del novello Re Davide: “Al momento ci sono una decina di donne ingravidate col mio sperma negli Stati Uniti, in Canada, in Asia, Africa ed Europa. In Zimbabwe e a Long Island nasceranno in luglio, in Israele e nel Queens ad agosto”.
Un dato interessante è che Nagel sembra particolarmente “generoso” con le donne afroamericane (o comunque di colore), il che non può riportare alla mente le tristi e perverse fantasie di Jeffrey Epstein, che secondo il New York Times voleva creare una nuova razza mettendo incinta 20 donne alla volta direttamente nel suo ranch nel New Mexico, e aveva discusso il suo “progetto” con gli scienziati e i ricercatori (tra i quali Murray Gell Mann, Stephen Hawking e Oliver Sacks) che egli stesso finanziava con laute donazioni.
Un ebreo lo riconosci subito dalla sua faccia e ancora meglio dai suoi gesti
Dios mio… La luz estinguida!