Nel 2019 l’azienda americana Talespin ha creato un videogioco (Barry) pensato per “addestrare” i dirigenti di azienda a licenziare: il gamer, indossato il visore, si trova alle prese con un proprio dipendente -sessantenne!- programmato per reagire alla brutta notizia che gli verrà comunicata.
Se alcuni addetti alle “Risorse Umane” (e persino qualche manager) hanno trovato l’esperienza triste e imbarazzante, al contrario il direttore della Talespin si è entusiasmato di fronte alla sua stessa creazione: “Barry mi pregava in lacrime di non licenziarlo, ma io l’ho cacciato via!”, ha dichiarato al “Los Angeles Times”, ammettendo di averlo fatto almeno tremila volte (probabilmente venendo durante qualcuna delle sessioni?).
Nel 2009 la Tiltfactor aveva avuto un’idea simile realizzando Layoff, videogioco nel quale un dirigente doveva licenziare il maggior numero di lavoratori per salvare la propria azienda sull’orlo della bancarotta. Gli impiegati scivolavano sul fondo della griglia e finivano in coda all’ufficio di collocamento: ogni fila di liquidati faceva aumentare la possibilità di un finanziamento dalle banche.
In verità questo gioco, realizzato con la collaborazione della U.S. National Science Foundation, aveva lo scopo di “far riflettere” sul mondo del lavoro americano in tempi di crisi, ma evidentemente nessuno deve averne compreso il senso e i pochi che lo hanno provato avranno pensato a una versione seriosa di Tetris.