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Attentato in Iran: prime accuse non ufficiali al Mojahedin-e Khalq (Mek)

Le autorità iraniane sono ancora piuttosto caute nel fare ipotesi sui possibili perpetratori (nonché sui presunti mandanti) dell’attentato terroristico che ha ucciso decine di persone oggi a Kerman durante una commemorazione del generale Soleimani: finora si è solo parlato di “mercenari” al soldo di potenze nemiche.

Alcune fonti non ufficiali chiamano tuttavia in causa il Mojahedin-e Khalq, l’Esercito di Liberazione Nazionale dell’Iran, gruppo di opposizione considerato per decenni dall’Occidente un’organizzazione terroristica fino a quando, nel 2012, gli Stati Uniti lo hanno depennato dalla “lista nera” (obbligando chiaramente i suoi vassalli europei a fare altrettanto).

Il Mojahedin-e Khalq nacque nel 1965 come partito islamo-marxista con l’obiettivo di rovesciare la monarchia, facendosi paladino dei diritti delle donne e dei lavoratori. Dopo la rivoluzione iraniana del 1979, inizialmente il MeK sostenne la nuova Repubblica islamica guidata da Khomeini, entrando tuttavia presto in contrasto col regime.

Negli anni ’80 il gruppo fu dichiarato fuorilegge in Iran e si rifugiò in Iraq, dove godette del sostegno di Saddam Hussein e mosse diversi attacchi armati contro Teheran. Attualmente il MeK ha la sua base in Albania e sostiene di aver abbandonato la lotta armata, anche se le sue cellule sembrano aver avuto un ruolo cruciale negli ultimi anni nel fomentare le varie “rivolte” contro i governi iraniani.

Va ricordato che il MeK, per la sua ispirazione sinistroide, è ostile a Israele (seppur schierato dalla parte dell’OLP e non di Hamas), dunque sarebbe difficile spiegare del tutto una “sortita” del genere nel contesto attuale. Di certo potrebbero anche essersi mosse delle cellule indipendenti allo scopo di approfittare della situazione di caos a livello internazionale per far crollare il tanto odiato regime con ogni mezzo necessario.

Aggiornamento 4 gennaio 2023: L’agenzia di stampa Mizan afferma che l’attentato sarebbe stato rivendicato dall’Isis. Si tratterebbe di un attacco suicida da parte di due militanti dell’organizzazione terroristica.

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