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L’attivismo pro-pedofilia nel passato di Jeremy Corbyn

Socialist Organiser, un giornale al quale la figura di Jeremy Corbyn è strettamente collegata, negli anni ’80 pubblicò articoli pro-pedofilia. All’epoca Corbyn era uno dei veterani della Socialist Campaign for a Labour Victory (SCLV), l’organizzazione a cui la rivista si rifaceva.

Corbyn non solo scriveva regolarmente per il giornale, ma era anche tra i suoi finanziatori e nel dicembre 1979 era stato eletto al primo posto del direttivo dwel SCLV. La casella postale del Socialist Organiser, era l’ufficio del partito laburista della circoscrizione di Hornsey, presieduta proprio da Corbyn.

Nel gennaio 1981, l’organizzatore socialista pubblicò un articolo di Gerry Byrne, intitolato Stop the PIE trial, che chiedeva la sospensione del processo a quattro membri del Comitato esecutivo del famigerato Paedophile Information Exchange, un gruppo di attivisti pro-pedofilia il cui scopo era la riforma della legislazione britannica sull’età del consenso, in modo da consentire rapporti “consenzienti” tra adulti e bambini.

L’articolo descrive il processo come “una spettacolarizzazione il cui unico scopo è creare un’atmosfera di isteria, sensazionalismo e giustizia sommaria” e lamenta che la riesumazione di “una legge anacronistica e arbitraria per impedire ai pedofili di comunicare tra loro non è in alcun modo un contributo alla protezione dei bambini o un modo costruttivo e razionale di affrontare la pedofilia”.

Nel numero successivo del Socialist Organizer comparve anche una lettera che andava ancora oltre. La missiva di tale Les Hearn, intitolata Children’s sexuality, era un palese appello alla legalizzazione della pedofilia: “In questa offensiva attuale contro i pedofili, l’argomento forte della destra è la negazione della sessualità dei bambini”.

E aggiungeva: “Se la sinistra vuole partecipare alla lotta per la libertà sessuale dei più giovani, allora deve discutere la questione della pedofilia, poiché se bisogna offrire una scelta libera sul sesso, allora molti bambini potrebbero decidere liberamente di avere rapporti con adulti”.

Infine l’autore della lettera auspicava “una discussione approfondita a sinistra e fra tutti i movimenti in rappresentanza delle minoranze oppresse sulla questione della sessualità infantile e se e come i diritti dei bambini possano essere garantiti nelle relazioni sessuali con gli adulti”.

Dopo la condanna di Tom O’Carroll del Paedophile Information Exchange, il Socialist Organiser pubblicò un editoriale in sua difesa. O’Carroll si è unito al partito laburista nel 2016 proprio per ammirazione verso Corbyn, ma è stato espulso solo dopo il clamore mediatico suscitato dai suoi trascorsi “pedo” mai rinnegati.

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