Australia: studenti “maschi bianchi cristiani ed etero” costretti a riconoscersi come “oppressori”

Una assistente sociale intervenuta per una lezione a tema “diversità e inclusione” in una scuola di Kingston (Melbourne), ha lasciato attoniti studenti e genitori per aver costretto i “maschi bianchi cristiani” ad alzarsi e definirsi “oppressori”.

L’episodio si sarebbe verificato al Parkdale Secondary College nei sobborghi di Melbourne. La consigliera, addetta ai servizi sociali di Kingston, ha tenuto una presentazione sul tema “privilegio, pronomi e intersezionalità” di fronte a degli studenti di terza liceo, costringendo gli adolescenti che si consideravano “maschi”, “bianchi” e “cristiani” ad alzarsi in piedi e venire etichettati come “oppressori”.

Alcuni studenti si sono detti “scioccati” dalla spettacolo messo in piedi dall’assistente sociale: “All’inizio abbiamo pensato fosse uno scherzo, ma poi ci siamo resi conto che non lo era e ci siamo sentiti sconvolti e arrabbiati”, ha dichiarato uno dei sedicenni. “In sostanza ha detto che i maschi bianchi cristiani ed eterosessuali sono da considerarsi oppressori perché detengono tutto il potere e il privilegio nella società. Eravamo scioccati ma era impossibile dire qualcosa contro perché ha tirato di mezzo anche gli LGBTQI+ e se qualcuno avesse detto qualcosa contro sarebbe stato definito omofobo”.

Anche i genitori non hanno apprezzato il metodo di insegnamento. In seguito all’indignazione, il preside ha condannato l’accaduto, esprimendo il suo rammarico per il modo in cui è stata condotta la lezione. Tuttavia, ha ammesso che la scuola era al corrente del contenuto della lezione, ma non sapeva che essa si sarebbe trasformata in una cerimonia di umiliazione pubblica.

Anche il sindaco di Kingston Steve Staikos si è sentito in dovere di scusarsi. “Stiamo intraprendendo un’indagine al riguardo con urgenza, rivolgo le mie scuse a tutti gli studenti e ai genitori colpiti”.


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