Un lettore mi ha donato 30€ chiedendomi di scrivere qualcosa sull’aviazione, sua passione personale (e già mi è andata bene, considerando i gusti degenerati della gente oggidì). Trenta euri per un pezzo sono molto più di quelli che offrono le grandi testate (che di solito si fermano a zero), quindi mi imbarazza un po’ ammettere di non sapere nulla sull’argomento. Se non altro ho colto l’occasione per farmi un’idea su un tema obiettivamente affascinante, “investendo” la generosa donazione in qualche rivista (non credo che sputtanarmi tutti i soldi delle donazioni faccia di me un eroe, ma comunque sì).
Noto che a novembre il tema che va per la maggiore tra gli esperti è la competizione Aviadarts, la parte relativa all’aviazione dei cosiddetti International Army Games, le “olimpiadi militari” organizzate dal Ministero della Difesa russo, che quest’anno si sono svolte dal 22 agosto al 4 settembre con la partecipazione di 5000 militari da 42 Paesi.
Aviadarts 2021 si è tenuta alla base aerea di Djaghilevo nell’oblast’ di Rjazan’ (Russia occidentale), sede del Comando dell’Aviazione a Lungo Raggio (Авиация Дальнего Действия), e ha visto sfidarsi i migliori piloti ed equipaggi di Mosca, Pechino e Minsk.
Le Forze aerospaziali russe (Воздушно-космические силы) hanno partecipato a tutte le categorie della competizione con il maggior numero di aerei ed elicotteri, impiegando caccia Sukhoi Su-30SM e Su-35S, cacciabombardieri Su-34 del 968° Reggimento Istruttori di Lipetsk, aerei d’attacco (assaltatori) Su-25SM3, bombardieri Tupolev Tu-22M3 del 9652° Gruppo di Irkutsk, elicotteri da combattimento Mil Mi-28N e Ka-52 ed elicotteri da trasporto Mi-8AMTSH.
La Cina invece ha condotto i suoi undici aerei in Russia dopo un lungo viaggio segnato da due soste tecniche a Novosibirsk e Ekaterinburg, portando due bombardieri strategici a medioraggio Xian H-6K, tre caccia da superiorità aerea Chengdu J-10B, due cacciabombardieri multiurolo Shenyang J-16 e, come veivoli da trasporto, due Shaanxi Y-9 e due Xian Y-20A.
Infine, la Bielorussia ha inviato i caccia d’attacco Sukhoi Su-25 e gli elicotteri da trasporto e da combattimento Mi8MTV-5 e Mi-24.
Le prove si sono svolte sul poligono di Dubrovici e in totale sono stati impiegati 60 mezzi che hanno sparato 460 colpi di cannone, 24 bombe da 250 kg e 180 razzi non guidati. La competizione è stata suddivisa in due fasi: 1. navigazione, tecniche di pilotaggi e ricognizione; 2. attacco a bersagli di terra.
Durante le attività di volo della prima fase, gli equipaggi hanno dovuto rilevare i bersagli a terra, sorvolare punti di controllo in un tempo stabilito ed eseguire acrobazie in coppia. Nella seconda fase, gli equipaggi di caccia e gli elicotteri da attacco hanno utilizzato razzi non guidati e il cannone, mentre i cacciabombardieri e gli aerei a lungo raggio hanno sganciato bombe a caduta libera sui bersagli. In particolare agli equipaggi di accia e attacco è stato chiesto di colpire cinque bersagli di forme e colori diversi in un’area di 50 chilometri quadrati entro 12 minuti, senza l’utilizzo di apparecchiature di ricerca.
Nella seconda fase della competizione i partecipanti i sono sfidati in missioni di aria-superficie e airdrop. Per il tenente colonnello Eduard Altukhov, gli equipaggi hanno svolto “missioni di attacco e bombardamento con armi reali, sparando con il cannone o con razzi non guidati. […] Fin dalle prime sortire gli equipaggi hanno centrato i loro bersagli: non avevamo riscontrato risultati così eclatanti negli anni precedenti” (“Aeronautica & Difesa”, nov. 2021).
Alla fine sono stati i piloti russi a rivendicare la vittoria; il primo posto ai cacciabombardieri è andato all’equipaggio di Lipetsk su un Su-34; quello all’aviazione a lungo viaggio a un equipaggio di Belaja su un Tu-22M3; quello per gli aerei d’attacco a un Su-25SM3 con equipaggio di Budënnovsk; per gli elicotteri, un Mi-28N e un Mi-8AMTSh della regione di Rostov che hanno addirittura battuto il record della competizione.
Nonostante l’Aviadarts abbia “più il carattere di un evento sportivo che di un’esercitazione” e che rispetto alle esercitazioni occidentali (rappresentate dalle varie Flag) adottino un contorno operativo più blando (“per l’attacco al suolo sono impiegati solo razzi o bombe a caduta libera, non bombe a guida intelligente”, come ricorda il mensile di aeronautica “JP4”, nov. 2021), questo genere di eventi ha comunque un peso non indifferente a livello internazionale.
Non a caso quest’anno la Cina ha voluto far esordire alla manifestazione (alla quale partecipa per la settima volta) alcuni velivoli di nuova generazione (J-10B, J-16 e Y-20A), e ha colto l’occasione per stringere nuovi accordi strategici e protocolli di collaborazione con Russia e Bielorussia.
Come ha affermato il maggiore generale Wang Zhoping, rappresentante ufficiale della delegazione cinese, “la competizione è stata un’eccellente piattaforma di scambio e cooperazione, che ha consentito agli eserciti di tutti i Paesi partecipanti di approfondire la reciproca comprensione […] e rafforzare vicendevolmente la fiducia nelle rispettive sfere militari”.