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Belle Delphine è l’ultimo rantolo della rivoluzione sessuale?

La celebrità internettiana Belle Delphine è stata accusata di “giustificare la violenza sulle donne” per aver pubblicato su Twitter l’anteprima di un film porno per OnlyFans (un social che consente a una sgallettata qualsiasi di vendere foto di nudo agli sfigati di turno) in cui viene rapita e stuprata da un maniaco mascherato.

Belle Delphine ha girato un porno in cui viene rapita e sodomizzata

La “problematicità” della performance sarebbe aggravata dal fatto che la modella ventenne è agghindata come una scolaretta. Naturalmente nessuno si azzarda a sollevare alcun rilievo sulla pornografia in sé, ché altrimenti sarebbe costretto ad ammettere che Delphine non è mentalmente meno instabile della donna occidentale media, né che gli uomini che si masturbano su questa roba siano mentalmente meno instabili dei segaioli medi.

Maschi e femmini al giorno d’oggi sono sessualmente squilibrati, ma non perché vedano il sesso come un atto di dominio di un uomo su una donna. Il sesso è tutto un po’ così. La biologia fondamentale non si può emendare del tutto, anche se persino le tribù primitive si dotarono di tabù sessuali per consentire alla natura animale dell’uomo di indirizzarsi a un fine superiore.

La verità che nelle immagini di Belle Delphine stuprata riecheggia la nostra natura ancestrale, gli spasmi scimmieschi e gli orgasmi degli ominidi, ed è questo a mettere in imbarazzo, nonostante la morale attuale imponga di credere che non ci sia nulla di sbagliato in una donna che si traveste da scolaretta e inscena uno stupro.

In effetti il processo di distruzione degli antichi tabù ha richiesto molti sforzi. La generazione precedente rispetto a quella attuale perlomeno credeva ancora alla “superstizione” del matrimonio, cioè che una coppia prima o poi sarebbe quasi sicuramente convolata a nozze. Quell’idea ora è svanita completamente e la “nuda femmina” (ancella della “nuda vita”), cioè liberata, regna sovrana.

La donna occidentale ora è in grado di scegliere qualsiasi partner desideri, ogni volta che lo desidera. E, come tra i gorilla, la sua scelta non solo ricade regolarmente sul maschio alfa, ma l’istinto la induce a crearsi una cerchia di maschi inferiori (beta), flirtando con loro di fronte al partner realmente ambito, allo scopo di elevare agli occhi di quest’ultimo il proprio valore sul mercato sessuale. La tecnologia ha consentito di semplificare ulteriormente il processo: grazie ai social le femmine umane possono al contempo crearsi cerchie virtuali di zerbini (appunto per attirare maschi superiori) e convincerli a sganciare per foto in pose disinibite.

In pratica ci guadagnano sia in termini finanziari che di successo riproduttivo, facendosi pagare dai beta per pubblicizzare la propria “merce” agli alfa. Una volta attirata l’attenzione di un maschio superiore, che può essere una celebrità, un magnate, un principe saudita eccetera, la starlette di OnlyFans o Instagram si concederà al “grande capo” semplicemente scrivendogli in privato.

Tutto ciò sembra un paradiso per le donne e un inferno per gli uomini, poiché alla prima è permesso di procacciarsi (senza troppi sforzi) un partner di livello superiore, mentre il maschio medio (o persino di livello lievemente superiore alla media) viene relegato alla masturbazione.

In tale barbarie rientra il finto stupro di Belle Delphine, pura manifestazione di atavismo. La ragione per cui taluni si adontano è che nessuno dei sostenitori della sessualità liberata vorrebbe davvero trovarsi alle prese con le conseguenze della propria utopia: costoro non vogliono saperne delle fantasie di Belle Delphine perché desiderano continuare a pascersi della loro immagine ideale della rivoluzione sessuale e respingere ogni dubbio sull’eventualità che la rottura dei tabù ci abbia portati al di sotto del livello degli animali.

Per inciso, che tale progetto di ingegneria sociale avrebbe portato a un disastro lo dimostra l’assoluta mancanza di scientificità dei suoi “padrini”: un caso esemplare è quello dello psichiatra Wilhelm Reich (1897–1957), l’apice delle cui ricerche fu la progettazione di un cloudbuster (“acchiappa-nuvole”), una specie di parafulmine a suo dire in grado di assorbire l'”energia orgonica” (cioè quella creata dalla gente che si fa le seghe) presente nell’atmosfera allo scopo di influenzare il clima. Lo stesso viene peraltro preso sul serio quando afferma che la masturbazione crea un’energia magica e che il fascismo è causato esclusivamente dalla repressione sessuale.

In generale, i presupposti della rivoluzione dei costumi furono tutt’altro che sofisticati: l’idea di base era l’istituzione di un baccanale collettivo e perpetuo foriero di un ordine nuovo. La situazione andò presto fuori controllo e come al solito si ricorse al tipico schema tesi/antitesi. La propaganda sull’amore libero andò avanti, ma tutto il potere decisionale, anche dal punto di vista riproduttivo, venne conferito alle donne.

La questione fondamentale è che un numero elevato di partner impedisce alla donna di stringere legami duraturi con un uomo: non a caso dopo la “riforma” del libertinismo degli ultimi due decenni del XX secolo, è giunta l’ondata dei divorzi a travolgere l’istituto matrimoniale. E adesso sulla scena si affaccia la terza generazione di occidentali cresciuti con l’idea che all’espressione “famiglia” non corrisponda alcunché di solido e ben definito.

Non sarebbe una paranoia freudiana credere che il consenso ottenuto da Donald Trump sia una manifestazione della frustrazione sessuale. In definitiva è il crollo della famiglia che porta al caos: società forti si fondano su famiglie forti; le società prive di una forma di istituto famigliare non si potrebbero probabilmente nemmeno definire come tali. Trump è stato per molti suoi elettori un surrogato di Padre, e la figura di Joe Biden (e anche di Bernie Sanders) in fondo non è che il suo corrispettivo di “sinistra”. Nonostante i suoi numerosi difetti, il Presidente repubblicano ha infuso sicurezza e offerto l’illusione che si sarebbe “preso cura” di tutto e tutti. La rabbia suscitata dalla sua sconfitta è un fenomeno inedito per la cultura politica americana, solitamente piuttosto accidiosa e contemplativa. Molti avranno rivissuto con la sua uscita di scena il giorno in cui il papà se ne è andato di casa perché la mamma non lo voleva più.

La famiglia è uno dei pochi diaframmi che separare le società umane da quelle animali. Tutti noi, persino gli zerbini che si indignano per Belle Delphine, desideriamo un ritorno alla normalità: un posto sicuro dove ci aspettano mamma e papà. Per averlo, è forse venuto il momento di porre qualche limite alle pulsioni sessuali di mamma.

L’inclinazione all’ordine è del resto ineludibile per l’essere umano: è da duecento anni che ogni rivoluzione produce il suo Bonaparte. Le reazioni che l’immagine di Belle Delphine sodomizzata dal suo rapitore ha suscitato in alcuni “insospettabili” fanno sperare che costoro cominceranno anche a riflettere su ciò che, in quanto esseri umani, desiderano realmente.

Fonte: [omissis]

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