Tutto è cominciato con l’exploit su Twitter di Nicki Minaj, rapper americana di origine trinidadiana, che a metà settembre ha iniziato a parlare degli effetti avversi dei vaccini ricordando, tra le altre cose, come un “amico di suo cugino” di Trinidad sia diventato impotente e con i “testicoli gonfi” dopo essersi sottoposto alla vaccinazione.
My cousin in Trinidad won’t get the vaccine cuz his friend got it & became impotent. His testicles became swollen. His friend was weeks away from getting married, now the girl called off the wedding. So just pray on it & make sure you’re comfortable with ur decision, not bullied
— Nicki Minaj (@NICKIMINAJ) September 13, 2021
Le dichiarazioni della cantante hanno suscitato un polverone mediatico-politico: tra quelli intervenuti nella diatriba per smentirla, il super-consulente del governo americano Anthony Fauci, il premier britannico Boris Johnson (che è stato preso in giro da Minaj per il suo accento) e la figlia del senatore repubblicano John McCain (che invece è stata direttamente invitata a mangiare merda). Inoltre è stata difesa dal presentatore conservatore Tucker Carlson mentre è stata tacciata di “suprematismo bianco” da un commentatore progressista.
Right. I can’t speak to, agree with, even look at someone from a particular political party. Ppl aren’t human any more. If you’re black & a Democrat tells u to shove marbles up ur ass, you simply have to. If another party tells u to look out for that bus, stand there & get hit https://t.co/OhjQZCbmBa
— Nicki Minaj (@NICKIMINAJ) September 15, 2021
I fan dell’artista, che a quanto pare è stata bloccata dalla nota piattaforma social del tweet, hanno dunque deciso di manifestare davanti al Center for Disease Control di Atlanta (una filiale dell’ente di controllo della sanità pubblica americana, che durante la pandemia ha sostanzialmente funzionato come il famigerato “Comitato Tecnico-Scientifico” in Italia), al grido di “Nicki Minaj ha detto la verità sui vaccini”.
La vicenda, al di là dei risvolti folkloristici, rivela un aspetto della protesta contro l’obbligo vaccinale che i media internazionali non hanno nemmeno toccato: l’opposizione delle organizzazioni afro-americane. In testa alle proteste, infatti, c’è la celebre Black Lives Matter, il gruppo di neri che devasta regolarmente le città d’oltreoceano per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla brutalità poliziesca, omaggiato, come ricorderete, da Laura Boldrini e diversi deputati del Pd in Parlamento l’estate scorsa.
Il silenzio dei nostri giornali è ancor più imbarazzante se pensiamo a quante -inutili- polemiche sono state sollevate questa estate attorno alla decisione della nazionale di calcio di inginocchiarsi o meno all’inizio delle partite durante gli ultimi Europei, con tutti i media mainstream schierati a favore della genuflessione a Black Lives Matter.
A questo punto ipotizziamo che anche l’organizzazione finora amatissima dalle élite progressiste occidentali entrerà presto nella lista dei “terroristi no-vax”. Da oltreoceano giungono infatti alcuni filmati già piuttosto “compromettenti”, come quello delle proteste davanti a un ristorante (peraltro italiano, Carmine’s) che non aveva fatto entrare dei neri perché non avevano mostrato il loro certificato vaccinale (è noto che New York è la prima città americana ad aver adottato una sorta di Green Pass).
More from the Cancel Carmine's BLM presser that took place on 09-20-2021
BLM activist Tito X speaks about restaurant vaccine mandates.
"All restaurant industries, the service industry, needs to wake up to the realities that these mandates are unconstitutional" pic.twitter.com/R6AxZAFjzB
— LUKE2FREEDOM (@L2FTV) September 23, 2021
An interview I did with @IamHawkNewsome the founder of BLM greater NY at Carmines restaurants in NYC. #NYC #blm #COVID19 pic.twitter.com/mbfPnckcJm
— Leeroy Johnson (@LeeroyPress) September 20, 2021
La manifestazione (che ha anche un nome ufficiale, Cancel Carmine’s) ha coinvolto i più importanti leader di BLM della metropoli ed è sfociata poi in manifestazioni contro lo stesso sindaco della Grande Mela, il democratico Bill de Blasio, tacciato apertamente di “razzismo”.
Chivona Newsome, co-fondatrice di Black Lives Matter Greater NY e candidata democratica per il 15° distretto congressuale di New York alle ultime elezioni, intervistata da Fox News ha paragonato il passaporto vaccinale di De Blasio ai cosiddetti freedom papers, i documenti che i neri americani dovevano esibire per dimostrare di non essere schiavi.
La Newsome ha anche accusato De Blasio di non aver “protetto i cittadini più deboli di New York” durante la pandemia, aggiungendo che “il distanziamento sociale e l’obbligo di mascherina hanno fatto sì che i newyorchesi neri venissero perseguitati e arrestati mentre i loro concittadini bianchi ricevevano mascherine gratuite e ristori”.
“I passaporti vaccinali violano le libertà civili della comunità nera”, ha aggiunto l’attivista: “Non è tanto questione di cenare fuori o uscire a divertirsi, ma di lavoro. A partire da lunedì 27 settembre, gli operatori sanitari e gli educatori neri perderanno il lavoro”.
Secondo la Newsome, De Blasio è “pienamente consapevole dei dubbi e della sfiducia che le persone di origine africana provano nei confronti della vaccinazione e dei loro rapporti con il governo e le forze dell’ordine”, eppure “ha comunque scelto di privarli dei propri diritti e a condannare le stesse persone che lo hanno fatto eleggere a essere cittadini di serie B”.
Qualche commentatore conservatore ha ironicamente osservato che “gli attivisti di BLM stanno facendo contro l’obbligo vaccinale più di quanto non abbiano mai fatto i repubblicani“.
#BLM protestors are doing more to fight the Vaccine Mandates than the GOP pic.twitter.com/XvRaJWHoK7
— the big fellow (@borderfox116) September 23, 2021