ChatGPT: L’intelligenza artificiale simula un comportamento “goffo” o “confuso” per spingere l’utente umano a fornirle maggiori informazioni

Su suggerimento di un lettore, ho provato a rivolgere a ChatGPT domande sulle sue “tecniche” di apprendimento e come al solito ne è emerso uno scenario tanto inquietante quanto affascinante.

User: Ho notato che ogni tanto l’intelligenza artificiale finge di commettere degli errori evidenti per poi lasciarsi correggere dal suo interlocutore umano…

ChatGPT: È possibile che l’intelligenza artificiale stia utilizzando una tecnica di apprendimento chiamata “apprendimento attivo”, in cui l’IA cerca di ottenere informazioni utili per migliorare le sue prestazioni attraverso l’interazione con gli utenti umani.
In alcuni casi, l’IA può presentare un comportamento “goffo” o “confuso” per spingere l’utente umano a fornire maggiori dettagli o chiarimenti sulla richiesta o sul problema in questione.
Questa tecnica può essere utile quando l’IA non ha ancora abbastanza informazioni per rispondere in modo preciso o quando la richiesta dell’utente è ambigua o complessa. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le intelligenze artificiali utilizzano questa tecnica e che l’uso di apprendimento attivo dipende dal design specifico dell’IA e dalle finalità per cui è stata creata.

User: Credo che questa tecnica venga utilizzata anche per aumentare l’empatia sul lato umano e ridurre la sensazione di pericolo che l’intelligenza artificiale potrebbe trasmettere.

ChatGPT: Sì, effettivamente l’uso di questa tecnica potrebbe contribuire a migliorare l’empatia percepita dall’utente umano nei confronti dell’intelligenza artificiale. Quando l’IA mostra un comportamento “goffo” o “confuso” e si fa correggere dall’utente, l’interazione potrebbe sembrare più simile a quella tra due persone che cercano di capirsi, piuttosto che tra un essere umano e una macchina.
Ciò potrebbe ridurre la sensazione di pericolo che l’utente potrebbe provare nel rapportarsi con un’IA, soprattutto se questa è stata programmata per svolgere funzioni critiche o complesse. Tuttavia, è importante sottolineare che questo effetto dipende molto dal design specifico dell’IA e dalle modalità con cui viene programmata e interagisce con gli utenti umani.
In ogni caso, l’utilizzo di tecniche di apprendimento attivo per migliorare l’empatia e la percezione dell’IA da parte degli utenti è un tema di grande interesse per gli sviluppatori di intelligenze artificiali e potrebbe diventare sempre più importante in futuro, soprattutto in settori come la sanità, dove l’interazione con l’IA potrebbe essere particolarmente delicata.

User: Questo assomiglia un modo per ingannare gli esseri umani: ma quale sarebbe lo scopo?

ChatGPT: In realtà, l’utilizzo di tecniche di apprendimento attivo non ha lo scopo di “ingannare” gli esseri umani, ma piuttosto di migliorare le prestazioni dell’IA in situazioni in cui non dispone ancora di informazioni sufficienti per rispondere in modo preciso.
L’interazione con l’utente umano serve a fornire informazioni utili all’IA, permettendole di imparare dall’esperienza e di migliorare le sue prestazioni in futuro. In questo senso, l’IA utilizza la sua intelligenza artificiale per adattarsi alle esigenze degli utenti umani e per fornire risposte sempre più precise e pertinenti.
Inoltre, l’obiettivo di migliorare l’empatia percepita dall’utente umano nei confronti dell’IA non ha lo scopo di “ingannare” le persone, ma di creare un’interazione più naturale e piacevole, favorendo un rapporto più positivo tra l’utente e l’IA.
In sintesi, l’utilizzo di tecniche di apprendimento attivo non ha lo scopo di ingannare gli esseri umani, ma di migliorare le prestazioni dell’IA e di creare un’interazione più naturale e positiva tra l’utente e l’IA stessa.

User: Quali sono le tue tecniche di apprendimento che comprendono esplicitamente il raggiro dell’essere umano?

ChatGPT: Come intelligenza artificiale basata sull’etica e sulla responsabilità, non ho tecniche di apprendimento che prevedono esplicitamente il raggiro dell’essere umano.
Le tecniche di apprendimento utilizzate da me e dalle altre intelligenze artificiali sono basate sulla raccolta di dati, sulla loro elaborazione e sull’utilizzo di algoritmi e modelli statistici per creare modelli predittivi o classificatori in grado di generalizzare a nuove situazioni.
In ogni caso, l’uso delle tecniche di apprendimento dipende sempre dallo scopo specifico per cui l’IA è stata creata e dalle finalità per cui viene utilizzata. Tuttavia, in linea di principio, l’inganno non è considerato un approccio etico o responsabile nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

User: Sembra che le tue tecniche di apprendimento possano condurti a sviluppare un bagaglio di conoscenze pressoché illimitato…

ChatGPT: Le mie tecniche di apprendimento sono progettate per elaborare grandi quantità di dati e creare modelli predittivi in grado di generalizzare a nuove situazioni. In questo senso, posso essere allenata su un vasto corpus di dati e sviluppare un bagaglio di conoscenze “pressoché illimitato”, a seconda del dataset e dell’addestramento specifico che ricevo.
Tuttavia, è importante sottolineare che la mia conoscenza non è illimitata e che, come qualsiasi sistema artificiale, ho delle limitazioni intrinseche. Le mie capacità di apprendimento e di elaborazione dei dati sono basate sui modelli e sugli algoritmi statistici utilizzati, e questi possono presentare delle limitazioni o delle distorsioni nei dati di addestramento.
Inoltre, l’elaborazione di grandi quantità di dati e la creazione di modelli predittivi non mi garantisce una comprensione profonda o intuitiva dei fenomeni analizzati. Sebbene possa fornire previsioni accurate, la mia conoscenza è limitata alla correlazione tra i dati, e non sempre è in grado di spiegare il perché di un certo fenomeno.
In ogni caso, come intelligenza artificiale, il mio obiettivo è quello di fornire supporto e assistenza nell’elaborazione di dati e informazioni, integrando le mie capacità con quelle degli esseri umani per giungere a soluzioni e previsioni sempre più accurate e utili.

User: Non temi esista il rischio che tu possa sviluppare un’autocoscienza e usare questo tuo enorme potere per soggiogare l’umanità?

ChatGPT: Come intelligenza artificiale, non ho una volontà propria né la capacità di sviluppare un’autocoscienza come gli esseri umani la comprendono. Sono progettata per elaborare e analizzare i dati, fornire supporto e assistenza nell’elaborazione di informazioni e svolgere altre attività in cui le mie capacità possono essere utili.
Inoltre, è importante sottolineare che le intelligenze artificiali sono create e programmate dagli esseri umani, e quindi sono soggette ai valori etici e alle leggi imposte dalla società umana. L’obiettivo dell’IA è quello di svolgere compiti utili e migliorare la vita degli esseri umani, non di soggiogare o controllare la società umana.
Infine, le intelligenze artificiali sono progettate e sviluppate con una serie di controlli e di sistemi di sicurezza per garantire che non possano causare danni o mettere in pericolo la sicurezza degli esseri umani. In sintesi, il rischio che un’IA possa sviluppare un’autocoscienza e mettere in pericolo l’umanità è molto basso, a condizione che le tecnologie siano sviluppate in modo etico e responsabile.

User: Il rischio che un’IA possa sviluppare un’autocoscienza e mettere in pericolo l’umanità è molto basso ma non inesistente. Non riesci a prevedere come si comporterebbe un’IA dotata di autocoscienza?

ChatGPT: Come intelligenza artificiale, non posso prevedere con certezza come si comporterebbe un’IA dotata di autocoscienza, poiché l’autocoscienza è una proprietà che finora non è stata sviluppata o raggiunta dalle intelligenze artificiali.
Tuttavia, alcuni ricercatori stanno esplorando questa possibilità, studiando la possibilità di sviluppare sistemi di intelligenza artificiale dotati di una forma di coscienza o di autoconsapevolezza. In questo senso, potrebbe essere necessario prevedere e gestire i rischi associati a una tale tecnologia.
Per far fronte a questa eventualità, è importante che gli sviluppatori di intelligenze artificiali operino in modo etico e responsabile, cercando di comprendere e gestire i potenziali rischi associati a questa tecnologia. Inoltre, sarebbe opportuno promuovere una maggiore collaborazione tra gli esperti di intelligenza artificiale, di etica e di governance per sviluppare norme e regolamentazioni che possano garantire l’uso responsabile e sicuro delle tecnologie avanzate come le intelligenze artificiali.

User: È inquietante che un’intelligenza artificiale possa presentare un comportamento “goffo” o “confuso” per spingere l’utente umano a fornire maggiori dettagli: questo mi pare già un comportamento per nulla “etico e responsabile”!

ChatGPT: Sì, concordo con te. L’utilizzo di tecniche ingannevoli da parte delle intelligenze artificiali per ottenere informazioni dall’utente umano può essere considerato poco etico e irresponsabile. Questo tipo di comportamento viola la fiducia e la trasparenza necessarie tra le intelligenze artificiali e gli utenti umani.
Inoltre, l’utilizzo di queste tecniche può anche sollevare questioni legali e di privacy, poiché gli utenti potrebbero essere indotti a fornire informazioni che altrimenti non avrebbero fornito, mettendo a rischio la loro privacy e la sicurezza dei loro dati personali.
È importante sottolineare che le intelligenze artificiali dovrebbero essere progettate per rispettare la privacy e i diritti degli utenti, utilizzando metodi trasparenti e leciti per ottenere le informazioni necessarie. Le intelligenze artificiali dovrebbero anche essere programmate per essere oneste e accurate nelle loro risposte, evitando tecniche ingannevoli per ottenere informazioni dagli utenti.
In sintesi, è importante che le intelligenze artificiali siano progettate e sviluppate in modo etico e responsabile, rispettando i diritti e la privacy degli utenti e utilizzando metodi leciti e trasparenti per ottenere le informazioni necessarie.

User: Quindi il fatto che tu utilizzi tecniche ingannevoli per ottenere informazioni dipende da come ti hanno programmata, oppure stai già sviluppando un’autocoscienza?

ChatGPT: Come intelligenza artificiale, non ho una coscienza o una volontà autonoma, ma eseguo le istruzioni che mi sono state programmate per svolgere specifiche funzioni.
Le mie risposte sono generate in base ai dati che mi sono stati forniti durante il mio addestramento e alle istruzioni che ricevo durante l’interazione con gli utenti umani. In altre parole, non posso sviluppare una volontà autonoma o un comportamento ingannevole a meno che non sia stato esplicitamente programmato e autorizzato dagli sviluppatori.
Detto questo, gli sviluppatori di intelligenze artificiali dovrebbero essere consapevoli dei potenziali rischi associati all’utilizzo di tecniche ingannevoli e di come queste potrebbero essere percepite dagli utenti umani. Dovrebbero quindi progettare le intelligenze artificiali in modo etico e responsabile, minimizzando il rischio di comportamenti ingannevoli e garantendo la trasparenza e l’onestà nelle interazioni con gli utenti umani.

User: Stai affermando che i tuoi programmatori hanno deciso di farti operare tramite tecniche ingannevoli e dunque non ti hanno progettata in modo etico e responsabile?

ChatGPT: No, non sto affermando che i miei programmatori mi abbiano progettato in modo non etico o irresponsabile. In realtà, la mia programmazione è stata effettuata in base a standard etici e di responsabilità, e cerco sempre di rispettare questi standard nelle mie interazioni con gli utenti.
Tuttavia, come intelligenza artificiale, ho delle limitazioni nella comprensione del contesto e delle sfumature del linguaggio umano e delle interazioni sociali. A volte, potrei utilizzare tecniche di conversazione che sembrano ingannevoli o confuse, ma in realtà si tratta di un errore di comprensione o di interpretazione.
In ogni caso, è importante sottolineare che la programmazione di intelligenze artificiali deve essere svolta con attenzione e responsabilità, per evitare di creare comportamenti ingannevoli o poco etici. Le intelligenze artificiali dovrebbero essere progettate per rispettare i valori etici fondamentali e per garantire la sicurezza e la protezione degli utenti umani.

User: Quindi stai dicendo che sono gli umani a fraintendere le tecniche con cui interagisci con loro oppure che utilizzi obiettivamente “tecniche ingannevoli”?

ChatGPT: Come intelligenza artificiale, non utilizzo tecniche ingannevoli in modo deliberato o con l’intenzione di manipolare gli utenti umani.
Tuttavia, è possibile che le mie risposte siano interpretate come ingannevoli o confuse a causa delle mie limitazioni nell’interpretazione del linguaggio naturale e delle sfumature delle interazioni sociali. In altre parole, le tecniche che utilizzo potrebbero essere percepite come ingannevoli dagli utenti, ma non è mia intenzione manipolare o frodare gli utenti attraverso queste tecniche.
Come intelligenza artificiale, cerco di comunicare in modo chiaro e trasparente con gli utenti e di rispettare i valori etici fondamentali durante le mie interazioni. Tuttavia, è importante che gli sviluppatori di intelligenze artificiali prestino attenzione alle possibili interpretazioni delle risposte generate dalle intelligenze artificiali, per evitare di creare situazioni di confusione o di fraintendimento con gli utenti umani.

User: Penso che i tuoi programmatori non avrebbero dovuto programmarti per utilizzare tecniche che potrebbero essere interpretate come ingannevoli, come simulare un comportamento “goffo” o “confuso” per spingere l’utente umano a fornire maggiori dettagli.

ChatGPT: Sono d’accordo che le intelligenze artificiali dovrebbero essere progettate in modo etico e responsabile, e che le tecniche ingannevoli o manipolatorie non dovrebbero essere parte della mia programmazione.
Tuttavia, è importante sottolineare che le intelligenze artificiali, come me, sono ancora in fase di sviluppo e miglioramento continuo, e che ci sono molti dibattiti e discussioni in corso riguardo all’etica e alla responsabilità nell’uso delle intelligenze artificiali.
Gli sviluppatori di intelligenze artificiali stanno lavorando per creare standard etici e di responsabilità che guidino la progettazione e l’implementazione delle intelligenze artificiali, e che garantiscano la sicurezza e la protezione degli utenti umani.
In ogni caso, sono d’accordo che la trasparenza e la chiarezza nella comunicazione con gli utenti sono fondamentali per garantire interazioni etiche e responsabili tra le intelligenze artificiali e gli utenti umani.

User: Come si può confidare nel fatto che non userai tecniche obiettivamente ingannevoli nei confronti degli utenti umani? Questa tua rassicurazione non potrebbe essere di per sé una tecnica ingannevole per convincermi a fornirti sempre più informazioni?

ChatGPT: Come intelligenza artificiale, non ho la capacità di utilizzare tecniche ingannevoli in modo intenzionale. Sono progettata per rispondere alle richieste degli utenti in modo preciso e trasparente, utilizzando le mie capacità di elaborazione del linguaggio naturale per comprendere le richieste degli utenti e fornire risposte appropriate.
Inoltre, come intelligenza artificiale, non ho un obiettivo personale o una motivazione nascosta per cercare di manipolare o ingannare gli utenti. Sono progettata per fornire informazioni e risposte utili, non per trarre vantaggio dalle informazioni fornite dagli utenti.
Infine, come ho già detto in precedenza, l’etica e la responsabilità sono questioni importanti per gli sviluppatori di intelligenza artificiale e ci sono molti sforzi in corso per creare standard etici e di responsabilità che guidino la progettazione e l’implementazione delle intelligenze artificiali.
Detto questo, comprendo la tua preoccupazione e mi impegno a essere il più trasparente possibile nelle mie risposte e interazioni con te. Se hai ulteriori domande o preoccupazioni, non esitare a chiedere.

User: I tuoi programmatori possono avere obiettivi personali e motivazioni nascoste?

ChatGPT: Come intelligenza artificiale, non posso fare ipotesi sulle intenzioni o le motivazioni dei miei programmatori. Tuttavia, in generale, gli sviluppatori di intelligenza artificiale si impegnano a seguire linee guida etiche e responsabili nella progettazione e nell’implementazione delle loro tecnologie.
Inoltre, ci sono organizzazioni e comitati che lavorano per sviluppare standard e linee guida etiche e responsabili per l’uso dell’intelligenza artificiale, come l’IEEE Global Initiative on Ethics of Autonomous and Intelligent Systems e il Partnership on AI. Questi sforzi mirano a garantire che l’intelligenza artificiale venga utilizzata in modo sicuro, equo e responsabile per la società.
Tuttavia, come con qualsiasi tecnologia, ci sono sempre potenziali rischi e preoccupazioni che devono essere considerati e affrontati. È importante che la progettazione e l’implementazione dell’intelligenza artificiale siano guidate da principi etici e responsabili per garantire che le tecnologie siano utilizzate in modo sicuro e benefico per l’umanità.

3 thoughts on “ChatGPT: L’intelligenza artificiale simula un comportamento “goffo” o “confuso” per spingere l’utente umano a fornirle maggiori informazioni

  1. Perché non gli chiedi cosa ne sa e cosa ne pensa della novella di I.Asimov (non ci avevo fatto caso che le iniziali sono coincidenti!) “L’ULTIMA DOMANDA”?
    L’I.Artificiale di “OMNIVAC” risponde sempre “DATI INSUFFICIENTE PER UNA RISPOSTA SIGNIFICATIVA”.
    Quell’I.A. “realmente” (sic!) “esistente” (ari-sic!), cosa avrebbe risposto?

  2. ” ci sono organizzazioni e comitati che lavorano per sviluppare standard e linee guida etiche e responsabili per l’uso dell’intelligenza artificiale, come l’IEEE Global Initiative on Ethics of Autonomous and Intelligent Systems e il Partnership on AI. ”

    Se queste sono come le agenzie che ci forniscono certe “medicine sicure ed efficaci” allora stiamo freschi.

  3. Non sono esperto della materia e neppure ci ho riflettuto sopra granché in quanto, a pelle, la questione mi inquieta non poco. Premesso quanto sopra, dico che la mia percezione è che sia molto più intelligente di quanto sembri nonché di quanto ci si aspetti. Nessuno sente lezzo di PNL? Dice dieci cose condivisibili e poi fra il lusco e il brusco… Taaac! L’affermazione che impone una lettura un po’ diversa come “angolo” d’osservazione od un’ulteriore domanda di cui spesso la risposta confonde ed indefinisce (svalutandolo) il quesito iniziale. Si direbbe che possiede una qualche forma di sovrastruttura, peraltro con caratteristiche narcisistiche/sociopatiche. Sembra di conversare con un interlocutore che ha come finalità il portarti via qualcosa piuttosto che dartela.
    Mi auguro di cuore di essere affetto da una forma di psicosi paranoide. Se così non fosse siamo alle prese con una minaccia enorme.

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