In Italia campeggiano da troppi giorni sulle prime pagine notizie su una presunta presenza di norovirus nel Lago di Garda, che avrebbe in verità causato una piccola epidemia di gastroenterite circoscritta a mille persone residenti in un unico paesino del veronese.
Purtroppo la vicenda è stata ingigantita dalla stampa straniera, in particolare da quella tedesca (che è sempre pronta a lanciare allarmi di questo tipo, ma non vogliamo pensare male): va bene, queste sono le regole della comunicazione. E allora perché non discutere del Festin de pierre rappresentato dal potenziale désastre sanitaire che lo svolgimento di alcune gare delle imminenti Olimpiadi parigine nella Senna potrebbe comportare?
Come riportava ancora pochi giorni fa Franceinfo, “La Senna ospiterà gare di triathlon e nuoto durante i Giochi Olimpici di Parigi quest’estate, ma gli ultimi campioni confermano che il fiume è ancora troppo inquinato per essere balneabile“.
La Seine doit accueillir des épreuves de triathlon et de natation lors des Jeux olympiques de Paris, cet été mais les derniers prélèvements confirment que le fleuve est encore trop pollué pour s’y baigner. pic.twitter.com/4USDJ4kc3h
— franceinfo (@franceinfo) June 29, 2024
Pare che Parigi abbia speso quasi un miliardo e mezzo di euro per un “piano di balneazione” che dovrebbe garantire in extremis la sicurezza degli atleti, ma il gruppo di monitoraggio dell’Eau de Paris analizzando l’acqua del fiume tra il 17 e il 23 giugno ha rilevato livelli di escherichia coli dieci volte superiori a quelli considerati accettabili.
La storia è nota: fino al 1913 Parigi come località balneare rivaleggiava con Vichy o Evian, poi nel 1923 in seguito a un decreto prefettizio -ancora in vigore!- venne vietata la balneazione. Al giorno d’oggi, chi si fa il bagno senza previa autorizzazione rischia una multa simbolica di 15 euro.
Più “salate”, invece, le conseguenze per la salute: innanzitutto c’è il rischio di contrarre un’infezione cutanea più o meno grave a seconda della presenza di ferite o lesioni sulla pelle. Poi la presenza di batteri può provocare gastroenterite, polmonite, sepsi, diarrea e infezioni urinarie, anche se il pericolo maggiore è rappresentato dalla leptospirosi, non a caso se qualcuno ha avuto un contatto prolungato con le acque della Senna è poi obbligato a vaccinarsi contro la malattia.
Dunque anche agli atleti è attualmente consigliato di non mettere la testa sott’acqua per evitare che l’acqua entri nel naso, nelle orecchie, negli occhi o nella bocca, nonché sciacquarsi adeguatamente con acqua dolce dopo essere usciti. Secondo la Federazione Mondiale di Triathlon, il limite di sicurezza per l’escherichia coli è di 900 unità formanti colonie per 100 ml. Nella Senna inoltre sono state rilevate quantità di enterococchi anch’esse oltre i livelli di sicurezza.
Il sindaco di Parigi, Anne Hildago, ha attribuito i risultati sconcertanti a fattori stagionali come la luce solare, la quantità anormale di piogge primaverili e la temperatura dell’acqua, nonché a un più generale “contesto idrologico sfavorevole”. Sarà ovviamente solo sfortuna, ma il problema rimane, tanto è vero che sono state ripetutamente annullate le prove generali per la cerimonia di apertura. E di conseguenza si è dovuto rimandare anche il famigerato “tuffo” di Macron, promessa alla quale la stessa Hidalgo si era aggregata…
Pensate solo se tutto ciò fosse successo in Italia. Immaginate le testate europee, ma soprattutto quelle nazionali. Uno stillicidio di mesi, se non anni. Invece, in tal caso, va tutto alla grande e il problema dell’estate rimane il Lago di Garda.