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Comico afro-americano fa battuta antisemita sugli “ebrei dallo spazio”

Dave Chappelle è un comico afroamericano sconosciuto in Italia ma molto popolare negli Stati Uniti. Nel suo ultimo show per Netflix (intitolato The Closer) ha fatto delle battute considerate “transofobiche” (o come si dice), cioè sostanzialmente ha affermato che un transessuale alle prese con un nero cambia facilmente la sua identità: da femmina bianca offesa diventa maschio bianco rissoso e poi femmina aggredita (che chiama la polizia). Specifico en passant la sostanza delle battute (in un’altra paragona i genitali dei trans alle bistecche vegane) perché come al solito la stampa italiana ha riportato/copiato le news senza nemmeno soffermarsi sul motivo delle contestazioni (basta un’etichetta di “fobico” verso le minoranze e la sentenza è già emessa); per il resto però non me ne frega niente: al diavolo i trans, il ddl Zan e tutti i vittimisti di professione.

Più interessante, e anche rivelatore dello spirito dei tempi, la reazione blandissima che invece ha suscitato un’altra battuta del comico nero riguardo un film sugli “ebrei dallo spazio”. Ecco quel che ha detto durante il suo show:

“Tutti questi video sugli ufo che ho visto ultimamente mi hanno fatto venire un’idea per un film. Potrebbe sembrare stupida, ma ascoltate: secondo la mia idea è che si scopre che questi alieni provengono dalla Terra, da un’antica civiltà che ha scoperto come viaggiare nello spazio e ha lasciato il nostro pianeta migliaia di anni fa. Alla fine vanno su un altro pianeta e anche lì le cose si mettono male per loro, quindi decidono di tornare sul pianeta Terra e reclamarlo tutto per sé. Credo sia un’ottima trama. Il film si intitolerà Ebrei dallo spazio [Space Jews]”.

Potete sentire la battuta in questo video (solo audio, perché come sapete la piattaforma di streaming è molto gelosa dei suoi contenuti).

A quanto si apprende dalle dichiarazioni del CEO di Netflix, è probabile che Chapelle verrà censurato per transfobia più che per antisemitismo. Una nuova medaglia d’oro nelle olimpiadi di vittimismo?

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