Conta solo il bel caratterino

“Conta solo il bel faccino” è una espressione dell’androsfera italiana talmente incisiva da esser divenuta, più che meme, un vero e proprio modo di dire, che peraltro non sembra neppure avere un corrispondente “ufficiale” nella manosphere internazionale, evenienza che aggiunge una tocco di originalità in più a un concetto la cui verità è stata dimostrata da una miriade di “esperimenti sociali”.

In poche parole, un uomo attraente può avere la meglio sulle donne semplicemente mostrando il proprio volto (un po’ come il fratello di Frank Pentangeli nel Padrino II). La personalità, l’intelligenza e le opinioni non contano: Chad (nome collettivo con cui gli americani definiscono quel tipo di maschio che in un mercato amoroso totalmente “deregolamentato” si accaparra tutte le femmine disponibili) può permettersi qualsiasi tipo di atteggiamento e “farla sempre franca”, nel senso che il suo sexual market value non viene scalfito dal carattere (può essere simpatico o antipatico, burbero o amichevole), dallo stile di vita (può essere disoccupato o non avere molti sbocchi lavorativi, vivere ancora con la mamma eccetera) o da qualsiasi altro “accidente” (l’abbigliamento, gli hobby, l’igiene personale, il numero di amici eccetera).

A pensarci bene, però, anche questa concezione, all’apparenza così disincantata e realista, ha un non so che di consolatorio nel momento in cui porta a credere che sarebbe bastato nascere con qualche osso della faccia al posto giusto per avere una vita sentimentale appagante. Molti studi, del resto, vanno in questa direzione: alcuni dimostrano che il sesso “regolare” con un uomo attraente produce maggiori orgasmi nel partner femminile rispetto a qualsiasi “gioco erotico” che un maschio bruttino può inventarsi (Sela et al., 2008; Gallup et al., 2014; FPA, 2017).

Tuttavia esistono altrettanti studi che rivelano una dimensione più tragica del rapporto tra uomini e donne, riguardante la cosiddetta “triade oscura”, definizione con cui si sintetizzano tre tratti caratteriali di una personalità nota alla psicologia applicata: narcisismo («orgoglio, egoismo e mancanza di empatia»), machiavellismo («cinico disprezzo per la moralità e da una concentrazione sull’interesse personale») e psicopatia («comportamenti antisociali, egoismo, insensibilità e mancanza di rimorso»). Questa combinazione di fattori presenti in un uomo gli conferisce un vantaggio riproduttivo rispetto agli altri:

«Gli studi hanno suggerito che, in media, coloro che esibiscono la triade oscura dei tratti di personalità hanno una strategia di accoppiamento accelerata, segnalano più partner sessuali, atteggiamenti più favorevoli nei confronti del sesso occasionale, standard abbassati nei loro compagni a breve termine, tendenza a rubare o appropriarsi di compagni degli altri […]» (Wikipedia).

Abbiamo già segnalato alcuni di questi studi negli articoli che seguono:

Le donne sono attratte dal femminicida

Gli incel hanno sempre ragione

Inoltre abbiamo tradotto alcuni articoli dalla stampa mainstream (ovviamente ignorati da quella nostrana, di solito così solerte nel plagiare i giornali stranieri più quotati) che divulgano le ultime ricerche sulla triade oscura (qui, qui, qui e qui). Per chi volesse approfondire ulteriormente, consigliamo due pezzi di “Psychology Today” (Why do women fall for serial killers? & Why do women fall for bad boys?), uno degli studi più esaustivi sulla dark triad (Carter et. al., 2013) e una raccolta di tutte le indagini che dimostrano la correlazione tra numero di partner sessuali e comportanti antisociali (Ellis – Walsh, 2007).

La letteratura scientifica sul tema è dunque copiosa. Mi hanno colpito in particolare i risultati di un’indagine in un manicomio criminale di Atascadero (California), secondo i quali il 39% dei pazienti ha avuto una relazione sessuale consensuale con le donne impiegate nella struttura (infermiere, psicologhe e dottoresse):

«Il comportamento che abbiamo trovato più interessante è stato l’intimità sessuale e/o il matrimonio col personale femminile, conseguito dal 39% dei patomimici [malinger]. […] Gli internati [più avvantaggiati] avevano maggiore probabilità di avere una storia di omicidio o stupro alle spalle e una diagnosi di disturbo antisociale di personalità o di sadismo sessuale […]. I ricoverati che avevano più probabilità di essere aggressivi verbalmente o fisicamente e di necessitare di piani di trattamento individuali per il contenimento dell’aggressività, erano anche quelli in grado di avere più rapporti sessuali con il personale femminile» (Gacono et al., A Clinical Investigation of Malingering and Psychopathy in Hospitalized Insanity Acquittees, “The Bulletin of the American Academy of Psychiatry and the Law”, 1995).

Se può consolare, esistono comunque studi (ai quali abbiamo accennato) che dimostrano come il “bel faccino” abbia la priorità (p.e. Gibson et. al., 2015), i quali però potrebbero essere letti anche come prova che se la dark triad non interessa nei maschi poco attraenti, a parità di aspetto diventa tuttavia un elemento decisivo, che conferisce al narcisista-machiavellico-psicopatico il vantaggio riproduttivo. Come a dire che quando un belfaccino con la pistola incontra un belfaccino col fucile, quello con la pistola è un belfaccino morto.

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