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Cosa dice il trattato franco-tedesco firmato ad Aquisgrana

A proposito dell’ennesimo “trattato di Aquisgrana” (siamo a quello del 2019) tra francesi e tedeschi, cioè tra l’ologramma della Merkel e un tecnocrate fallito di nome Macron che da oltre due mesi si trova a gestire con metodi da dittatura poliziesca una guerra civile a bassa intensità, la tentazione sarebbe quella di prenderlo alla leggera, come appunto il solito “accordo di cooperazione” che finirà nel cestino della storia finché non aboliranno il suffragio universale (uno dei cavalli battagli dei partiti progressisti europei).

Tuttavia, noi abbiamo avuto comunque il cattivo gusto di prenderlo sul serio, cioè leggerlo e segnalare i punti salienti, che sono questi:

«[Francia e Germania si impegnano a] cooperare per una convergenza sociale ed economica verso l’alto all’interno dell’Unione europea, per rafforzare la solidarietà reciproca e promuovere il costante miglioramento delle condizioni di vita e lavorative, in conformità con i principi essenziali europei dei diritti sociali, prestando particolare attenzione all’emancipazione femminile e all’uguaglianza di genere.

Riaffermare l’impegno dell’Unione Europea per un mercato globale aperto, equo e fondato su regole, con accesso basato sulla reciprocità e sulla non discriminazione e regolato da elevati standard ambientali e sociali […].

I due Stati si impegnano a intensificare la loro cooperazione in materia di politica europea. Promuovono una politica estera e di sicurezza comune efficace e forte, rafforzando e sviluppando l’Unione economica e monetaria.

Si adoperano a portare a termine il completamento del mercato unico e la creazione di una Unione competitiva fondata su una solida base industriale, che serva da base per la prosperità, promuovendo la convergenza economica, fiscale e sociale, nonché la stabilità in tutti suoi aspetti.

[…] I due Stati svilupperanno la cooperazione in materia di politica estera, difesa, sicurezza esterna e interna e sviluppo, cercando al contempo di rafforzare la capacità di azione autonoma dell’Europa. Si consulteranno a vicenda al fine di assumere posizioni condivise su qualsiasi decisione importante che riguardi i loro interessi comuni e di agire congiuntamente in tutti i casi in cui ciò sia possibile.

[…] I due Stati, convinti del carattere indissolubile dei loro interessi in materia di sicurezza, faranno convergere gli obiettivi e le politiche di sicurezza e difesa, rafforzando in tal modo i sistemi di sicurezza collettiva di cui fanno parte. Si aiuteranno e assisteranno con tutti i mezzi a loro disposizione, compresa la forza armata, in caso di aggressione armata contro i loro territori […].

I due Stati agiranno congiuntamente in tutti i casi in cui sarà consentito, in conformità con le rispettive normative nazionali, al fine di mantenere la pace e la sicurezza. Continueranno a sviluppare l’efficienza, la coerenza e la credibilità dell’Europa in campo militare. In tal modo, si impegnano a rafforzare […] l’Unione europea e l’Alleanza Nord-Atlantica.

I due Stati si impegnano a rafforzare ulteriormente la cooperazione tra le loro forze armate […] [promuovendo] la competitività e il consolidamento della base industriale e tecnologica della difesa europea. Sostengono la cooperazione più stretta possibile tra le loro industrie della difesa sulla base della fiducia reciproca. Entrambi i Paesi svilupperanno un approccio comune alle esportazioni di armi in relazione ai programmi congiunti.

[…] Nel settore della sicurezza interna, i governi dei due Stati stanno rafforzando ulteriormente la loro cooperazione bilaterale nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata, nonché la loro cooperazione nel settore giudiziario e in materia di intelligence e polizia. Essi attueranno misure comuni di formazione e dispiegando, creando un’unità comune in vista di operazioni di stabilizzazione in Paesi terzi.

[…] I due Stati si impegnano a proseguire i loro sforzi per concludere i negoziati intergovernativi sulla riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’ammissione della Repubblica Federale di Germania come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è una priorità della diplomazia franco-tedesca.

[…] I due stati armonizzeranno i loro sistemi educativi sviluppando l’apprendimento reciproco delle rispettive lingue e adottando, in conformità con la loro organizzazione costituzionale, strategie per aumentare il numero di studenti della lingua del partner, iniziative per il riconoscimento reciproco dei titoli di studio e l’istituzione di strumenti di eccellenza [outils d’excellence] franco-tedeschi per la ricerca, l’istruzione e la formazione professionale, nonché programmi integrati franco-tedeschi nel contesto dell’istruzione superiore.

[…] I due Stati favoriranno l’integrazione delle loro economie al fine di stabilire una zona economica franco-tedesca con regole comuni. Il Consiglio economico-finanziario franco-tedesco promuove l’armonizzazione bilaterale delle reciproche legislazioni, in particolare nel campo del diritto commerciale, e coordina a scadenze regolari le politiche economiche tra la Repubblica francese e la Repubblica Federale di Germania per promuovere la convergenza tra i due Stati e migliorare la competitività delle rispettive economie».

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