I lockdown non impediscono la diffusione delle malattie. Non ci sono prove che i lockdown abbiano avuto alcun impatto sulla limitazione delle “morti per covid”. Anche il confronto tra Paesi (o tra regioni e Stati all’interno degli stessi, come la California e la Florida) smentisce l’idea che le quarantene di massa servano a qualcosa: l’esempio ormai classico è quello della Svezia, con un tasso di mortalità dell’1,3%, inferiore a quello della maggior parte dell’Europa.
I lockdown, al contrario, uccidono. Ci sono prove che le conseguenze dei lockdown a livello sociale, economico e anche di sanità pubblica sono più mortali di quelle del covid. Il dottor David Nabarro, inviato speciale dell’Organizzazione mondiale della sanità per Covid-19, nell’ottobre 2020 ha definito i lockdown una “catastrofe globale”:
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità non sostiene i lockdown come mezzo principale di contenimento del virus […]. Essi potrebbe causare un raddoppio della povertà mondiale e della malnutrizione infantile. […] Questa è una terribile e spaventosa catastrofe globale”.
Un rapporto delle Nazioni Unite dell’aprile 2020 ha calcolato che l’impatto economico dei lockdown potrebbe aver fatto morire 100.000 bambini nel mondo e che altre decine di milioni dovranno sopportare nuove carestie. In aggiunta disoccupazione, povertà, suicidio, alcolismo, tossicodipendenza e altre crisi socio-sanitarie stanno aumentando per l’intero pianeta. Mentre gli interventi chirurgici saltati o rinviati causeranno un aumento della mortalità per malattie cardiache o cancro.
Gli ospedali, per altro, non sono mai stati realmente “al collasso” durante la pandemia. L’argomento principale a sostegno dei lockdown è che “appiattire la curva” impedirebbe un rapido afflusso di casi e proteggerebbe i sistemi sanitari dal collasso. Ma la maggior parte dei sistemi sanitari non è mai stata vicina al collasso neanche nei mesi più caldi del covid.
Nel marzo 2020 si è sparsa la voce che gli ospedali in Spagna e in Italia stessero esplodendo, fenomeno che in realtà si verifica ad ogni stagione influenzale. Nel 2017 gli ospedali spagnoli avevano una capacità del 200% e nel 2015 i malati dormivano nei corridoi.
Uno studio del Journal of the American Medical Association del marzo 2020 ha inoltre rilevato che gli ospedali italiani “solitamente funzionano all’85-90% della loro capacità durante i mesi invernali”.
Ospedali al collasso, interventi cancellati, picco di morti (Italia 2012-2019)
Nel Regno Unito, il sistema sanitario nazionale finisce regolarmente “al collasso” durante l’inverno: come parte delle politiche covid c’è stata inoltre una riduzione della capienza massima degli ospedali, che però non ha prodotto pressioni particolari.
Non è un caso, infine, che nei Paesi occidentali siano stati spesi milioni per costruire ospedali temporanei di emergenza che poi non sono mai stati utilizzati.
Anonimo Anonimo ha detto…
QUANDO NEL GREENPASS SARA’ INSERITO IL ‘BLOCCO FISCALE’… e succederà, eccome che succederà.
L’ho già scritto tempo addietro: il greenpass è il ‘fine’ e non il mezzo. Vi hanno convinti che il greenpass è un escamotage, un ricatto affinchè la gente si convinca a vaccinarsi, e così, davanti ad una così grave ammissione da parte del Governo, avete creduto che questa è la verità.
Ma la verità è ben diversa, e lo dimostra il fatto che basta anche un tampone per avere il greenpass, quindi è chiaro che lo scopo non è il vaccino. Ed allora? Lo scopo è di imporre il greenpass, abituare la gente ad avere un passaporto per accedere ai servizi, al cinema, al ristorante. Dunque, alla fin fine: perché non ti vaccini? Una punturina che ti salva la vita e riacquisti i tuoi diritti, la tua libertà. E tu ci pensi: mica capiterà proprio a me di essere quell’1 su mille, lo sfigato che muore di vaccino!
Ma cerco di immaginare cosa può succedere fra uno o due anni.
Un giorno ti presenti al cinema col tuo bel greenpass, ma il lettore non lo accetta. Riprovano, nulla, non lo rileva. Non vedi il film. Ti incazzi. La mattina dopo vai nella farmacia dove ti hanno fatto il greenpass, anche il farmacista non riesce a capire cosa non va nel tuo passaporto verde. Allora vai all’USL. E loro vedono che c’è un blocco nel tuo greenpass e ti dicono di rivolgerti al Comune. E lì scopri cos’è successo. “Lei signore, non ha presentato la dichiarazione dei redditi!” “E questo cosa c’entra col greenpass?” “Con l’ultimo DPCM è stato inserito il blocco fiscale nel green pass!” Allora chiami il tuo commercialista, lo insulti, gli dici che hai il green pass bloccato. Il poveretto in 24 ore ti presenta la dichiarazione, ti paga l’F24. Quindi ritorni al Comune, ma ancora il greenpass non si sblocca. L’impiegata consulta la tua scheda nel suo computer: “Signore, mi risulta che lei non ha ancora pagato una multa per divieto di sosta…” Allora resti di merda. Cominci a capire perchè i governi dei conti e dei draghi insistevano tanto per abituarti a vivere con un passaporto verde. E tu che credevi davvero che lo facessero per il tuo bene, perchè tenevano alla tua salute, e invece ti hanno fottuto. Grazie alla tua accondiscendenza, al tuo egoismo, ci hanno fottuti tutti!
Forse a quel punto ti renderai conto che quelle persone che gridavano in piazza “No green pass!” non erano così coglioni come tu credevi.
E stavano lottando anche per te, per la tua libertà.