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Covid-1984: L’Unione Europea pensava ai “passaporti vaccinali” un anno prima della pandemia

L’UE stava pensando a dei “passaporti vaccinali” almeno un anno prima dell’inizio della pandemia. Le contromisure proposte per il covid, presentate al pubblico come misure di emergenza improvvisate, esistevano da tempo, prima che si sapesse alcunché su questo nuovo coronavirus.

Due documenti ufficiali dell’UE pubblicati nel 2018, il 2018 State of Vaccine Confidence e una relazione tecnica dal titolo Progettare e implementare un sistema di informazione sull’immunizzazione avanzano la possibilità di creare un sistema di monitoraggio delle vaccinazioni a livello europeo.

Queste proposte sono poi confluite in una Vaccination Roadmap nel settembre del 2019, che tra le altre cose ha commissionato uno studio per stabilire la fattibilità dei passaporti vaccinali da cominciare nel 2019 e terminare nel 2021.

Per essere chiari: il discorso qui non verte sui vaccini in sé, ma sul fatto che le istituzioni hanno mentito, presentando le misure anti-pandemia come emergenziali e quasi escogitate sul momento, mentre molte di esse (come introdurre altri vaccini obbligatori e inserire i dati sanitari di ogni cittadino europeo direttamente nel suo passaporto) esistevano da prima che emergesse la malattia.

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