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Crisi diplomatica tra Brasile e Cina per alcune dichiarazioni del figlio di Bolsonaro

Il deputato Eduardo Bolsonaro, terzo figlio del Presidente, ha affermato che il Brasile sostiene un accordo globale per un 5G “libero dallo spionaggio cinese”. Per l’ambasciata cinese questa affermazione è gravemente diffamatoria.

L’ambasciata cinese del Brasile ha affermato in una nota diffusa martedì 24 novembre che i messaggi diffamatori nei confronti di Pechino pubblicati su Twitter dal deputato Eduardo Bolsonaro, figlio del Presidente Jair e Presidente della Commissione Relazioni Estere della Camera, rischiano di minare le relazioni tra i due Paesi.

il post pubblicato dal figlio di Bolsonaro, rapidamente rimosso

Il deputato aveva pubblicato un messaggio (subito rimosso) sul 5G, l’internet di quinta generazione, in cui affermava che il governo Bolsonaro “sostiene Clean Network, iniziativa lanciata dal governo di Donald Trump per un’alleanza globale per un 5G sicuro, libero dallo spionaggio della Cina“.

Lo sviluppo della tecnologia 5G è da tempo tema di controversie tra Cina e Stati Uniti, con il governo americano anch’esso impegnato ad accusare le compagnie cinesi di spionaggio. Per Pechino tuttavia Washington solleva questi temi solo per danneggiare le aziende cinesi.

Secondo il deputato, l’alleanza intende proteggere i paesi partecipanti da violazioni della privacy dei propri cittadini e delle proprie aziende: “Bisogna ripudiare entità aggressive e nemiche della libertà come il Partito Comunista Cinese“, ha detto Eduardo Bolsonaro.

In un comunicato, l’ambasciata cinese del Brasile ha affermato che le dichiarazioni di Bolsonaro junior seguono “il dettame degli Stati Uniti” e con la scusa della protezione della sicurezza nazionale puntano a infangare la reputazione del gigante asiatico e impedire che le aziende cinesi si espandano a Occidente: “Si tratta di un atteggiamento inaccettabile. Esprimiamo forte insoddisfazione e un veemente rifiuto di questo comportamento. Abbiamo già formalmente agito attraverso i canali diplomatici”, si legge nel comunicato.

Secondo la nota, gli Stati Uniti cercano “l’egemonia digitale” per mezzo dell’embargo contro Huawei: “Gli Stati Uniti hanno tenuto un comportamento inaccettabile in tema di sicurezza dei dati. Alcuni politici americani interferiscono nella costruzione della rete 5G in altri Paesi e diffondono menzogne ​​sul presunto spionaggio informatico cinese, oltre a ostacolare Huawei allo scopo di ottenere l’egemonia digitale. Comportamenti come questi rappresentano una vera minaccia per la sicurezza dei dati globali”, ha aggiunto l’ambasciata.

Per la rappresentanza diplomatica cinese le dichiarazioni di Eduardo Bolsonaro non riflettono il pensiero della maggioranza dei brasiliani e danneggiano l’immagine del Paese.

“Esortiamo queste personalità politiche a smettere di seguire la retorica dell’estrema destra americana, a contrastare la disinformazione e le calunnie sull’amicizia sino-brasileira, e ad evitare di prendere una strada sbagliata, visti gli interessi di entrambe le parti. Altrimenti ne subiranno le conseguenze negative e si assumeranno la responsabilità storica di aver turbato la serenità del partenariato Cina-Brasile”.

La reazione della Cina agli attacchi del figlio del Presidente è stata accolta con preoccupazione dai vertici del governo. I più stretti collaboratori di Jair Bolsonaro propendono per l’adozione del modello tecnologico 5G e vogliono evitare qualsiasi incidente diplomatico con la Cina, che è anche il più grande partner commerciale del Paese.

Anche se il tweet, come ricordato, è stato repentinamente cancellato, gli ambasciatori in generale credono sia un errore strategico che il Brasile mantenga lo scontro ideologico con la Cina per accattivarsi le simpatie di Trump: “Il Brasile non ha le dimensioni degli Stati Uniti. Per Trump, era indispensabile attaccare la Cina in campagna elettorale. Ma il Brasile ha solo da perdere a entrare in questa contesta ideologica“, ha dichiarato al “Globo” un anonimo diplomatico di lunga carriera.

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