Crollano le entrate di Adsense (e nessuno dice nulla)

È innegabile che dall’inizio della crisi pandemica le entrate di chi si è affidato ad Adsense, il servizio di sponsorizzazione offerto da Google, abbiano subito un netto ridimensionamento, anche se il fatto che ancora nessuno ne parli (nemmeno uno straccio di portale a tema tech/web), fa presupporre che il problema riguardi perlopiù i “pesci piccoli”.

Solo la piattaforma Altervista (che ospita il mio blog) sembra l’unica ad ever tenuto un comportamento corretto, avvisando il 15 marzo i suoi utenti del probabile calo dei guadagni:

“Gentile Utente,
l’emergenza Coronavirus e le relative misure messe in atto per affrontarla hanno un impatto considerevole anche sul web, dove stiamo registrando un calo drastico degli investimenti pubblicitari.
La situazione attuale ci obbliga ad operare un taglio delle tariffe pubblicitarie pari al 35% a fronte delle circostanze di mercato, che vedono un crollo dei rendimenti anche superiore al 50% su alcuni formati.
Lavoreremo comunque in questi giorni sull’ottimizzazione delle posizioni pubblicitarie per minimizzare l’impatto effettivo sui tuoi guadagni, augurandoci che la situazione torni alla normalità nel più breve tempo possibile.
A presto”

Il calo si era in effetti già iniziare a percepire, ma sono le cifre di Adsense a colpire particolarmente, considerando soprattutto che dalla piattaforma di Google a lungo non è giunta alcuna comunicazione. Almeno fino a qualche giorno fa, lunedì 13 aprile, quando il colosso Mountain View si è degnato di inviare una letterina a quelli che definisce partner:

“Gentile partner,
restiamo vicini a te, ai tuoi colleghi e ai tuoi cari mentre continuiamo ad affrontare le incertezze dell’emergenza COVID-19. Nel corso delle settimane e dei mesi appena trascorsi, molti di noi hanno dovuto conciliare la vita lavorativa con un aumento delle responsabilità personali, compito non facile.

L’emergenza COVID-19 ha mutato il paesaggio per tutti noi e continua a evolversi. Nonostante ogni attività si trovi ad affrontare sfide specifiche, subiamo tutti l’impatto della situazione in un modo o nell’altro, sia attraverso le flessioni della domanda e del traffico sia a causa delle difficoltà di operare con efficacia lavorando da casa.

Con tutto quello che accade attorno a noi, vogliamo rassicurare i nostri partner che siamo a loro disposizione mentre dirigono la loro azienda attraverso questa congiuntura senza precedenti. Mentre sei alla ricerca di modi di contattare gli utenti e restare in contatto con loro, vogliamo ribadire il nostro impegno continuo a sostenere la tua attività.

Manteniamo le nostre piattaforme pienamente operative per i clienti
L’infrastruttura di Google supporta le attività su cui gli utenti in tutto il mondo fanno affidamento ogni giorno. Con il diffondersi della pandemia di coronavirus a livello globale, un numero sempre maggiore di persone inizia a lavorare o studiare da casa: è naturale chiedersi se l’infrastruttura di rete riesca a reggere il carico.
In breve, la risposta è sì.

Riconosciamo l’importanza dei servizi Google in frangenti come questo e continuiamo a potenziare l’infrastruttura di rete per anticipare la domanda. I nostri team globali dedicati stanno accrescendo la capacità di rete ovunque sia richiesta e, in caso di interruzione del servizio, il ripristino avviene nel più breve tempo possibile. Si tratta certamente di un periodo di incertezza globale, ma stiamo lavorando duramente per garantire che l’infrastruttura di Google sia a disposizione di tutti, aziende e consumatori, giorno e notte. Per saperne di più su come manteniamo la nostra infrastruttura, puoi visitare questa pagina.

Vogliamo, inoltre, assicurarti che Google continuerà a pagare in conformità ai suoi Termini e condizioni. Troverai ulteriori informazioni sui nostri cicli di pagamento nel Centro assistenza.

Conseguenze temporanee che interessano i nostri servizi e l’assistenza
A causa delle misure da noi prese per tutelare la salute dei membri dei nostri team, per un certo periodo potrebbero esserci limitazioni e ritardi nell’assistenza. Ci scusiamo per gli eventuali disagi arrecati e ti ringraziamo per la pazienza. Continueremo a dare la priorità ai flussi di lavoro critici, compresi il recupero e la protezione degli account e certe revisioni legate alla pubblicità, ad esempio la prevenzione delle frodi correlate all’emergenza COVID-19 o i posizionamenti inadeguati degli annunci. Se necessiti di assistenza per il tuo account, puoi continuare a consultare il Centro assistenza, che include anche una Community di assistenza in cui puoi ricevere risposte dagli esperti di prodotto […]”.

Non un accenno al calo delle entrate, anche se la necessità di precisare che “Google continuerà a pagare in conformità ai suoi Termini e condizioni” risulta un po’ sibillina. Per capire di cosa sto parlando, invito a confrontare i guadagni che avevo fatto con 40mila impressioni in un giorno qualsiasi di ottobre o novembre 2019 (dai 12 ai 15 euro) e quelli dell’ultima settimana, nella quale il mio blog ha realizzato circa 200mila impressioni: in totale si raggiungono a malapena i 10 euro! La Revenue Per Mile (i ricavi ogni mille impressioni) è infatti scesa da 40 a 6 centesimi… (cliccare per ingrandire)

L’emergenza giustifica quasi tutto, è chiaro, però da quel che leggo pare che non sia la prima volta che il fenomeno si verifica: le board di “supporto” sono piene di messaggi che lamentano appunto la mancanza di alcuna comunicazione “ufficiale” da parte di Google in merito al problema: “Se hanno problemi con gli sponsor sarebbe utile saperlo senza doverci arrovellare il cervello per modificare i nostri siti (nei testi o nelle posizioni dei banner o altro) pensando di essere noi la causa di tali cali”.

Per quel che mi riguarda ho iniziato ad affidarmi a Google Adsense nel settembre 2019, dopo aver acquistato un dominio: in effetti è passato troppo poco tempo per poter rendermi conto se i cali siano effettivamente “stagionali” (come sostengono i difensori d’ufficio), basati cioè sul fatto che in estate si verifica una diminuzione “fisiologica” degli investimenti pubblicitari, oppure se esistano altri fattori alla base di tale defraudazione.

Come ho detto, è accettabile che le entrate calino in seguito alla crisi, la quale colpisce inevitabilmente anche questo settore. Trovo tuttavia scorretto non aver finora sentito alcuna parola da Google: del resto, se il problema fosse solamente “individuale”, verrei comunque liquidato sui loro forum di assistenza con qualche vaga dritta (“accertati di utilizzare le dimensioni degli annunci con rendimento migliore”): insomma, saremmo punto e capo. Ad ogni modo ho il sospetto che riguardi molte più persone.

Sta bene così. Tuttavia, quel che trovo davvero poco professionale è che in coincidenza con un calo delle entrate, Adsense abbia deciso di moltiplicare i banner sul mio sito in maniera piuttosto arbitraria, persino in quelle pagine dove ho “disattivato” inserzioni interne al testo. Per chi non sapesse di cosa sto parlando, è un’opzione offerta da molti blog che serve, per esempio, a impedire che il testo di un pezzo “serio” venga infarcito di sponsor ridicoli e strombazzanti.

Ci tengo a precisarlo perché qualche lettore potrebbe giustamente pensare che la monetizzazione mi abbia dato alla testa: in realtà sta accadendo l’opposto, cioè più aumentano le visite, e più il blog si riempie di banner, meno aumentano le entrate. Anzi diminuiscono fino a diventare elemosine. È chiaro che se la situazione non cambierà, dovrò per forza decidermi ad abbandonare questo servizio, con la consapevolezza che purtroppo non esistono praticamente alternative (e meno ve ne saranno dopo la carestia che ci attende).

4 thoughts on “Crollano le entrate di Adsense (e nessuno dice nulla)

  1. Confermo in toto quanto hai esposto. Registro gli stessi cali, e in più mi segnalano annunci che si infilano a gamba tesa all’interno dei post nel Forum.

  2. 2022 e quest’anno un crollo, anzi un tonfo abissale proprio, non sono diminuiti i visitatori anzi però noto che rispetto a una volta ci sono tanti banner con valore COC ridicolo e rpm che fa fatica ad arrivare ad un valore decente. 2020 epoca della pandemia, 2022 conflito, mi sa che tra un po’ nulla resterà in piedi

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