Di chi è la paternità del motto Fare l’Italia Grande Ancora (FIGA)?

In questi giorni sulle principali testate nazionali, come Progetto Razzia, si discute della paternità del motto Fare l’Italia Grande Ancora (FIGA), del quale Marco Rizzo si è appena impossessato tramite social:

Personalmente ricordo che in tempi davvero non sospetti un tizio con la barba e i capelli lunghi sventolava una bandiera del Kekistan su un pendio proclamando per l’appunto lo slogan “Figa, Fare l’Italia Grande Ancora”. YouTube lo avrà sicuramente censurato, ma in ogni caso molti hanno avuto almeno 8 anni per farsi venire in mente la battuta (esempio uno, esempio due)…

Questa non è ovviamente una critica “passatista”, perché per me Progetto Razzia rimane il padrino indiscusso (anche della battuta): semplicemente, mi immalinconisce pensare che uno slogan del genere sarebbe dovuto nascere parecchio tempo fa in Italia, quando Trump era ancora al primo mandato e qualche nostro politico si sarebbe potuto allineare all’entusiasmo della prima guerra memetica.

Mi sovviene che forse il tizio di cui sopra che sventolava su un’altura la bandiera del Kekistan era lo stesso che in un sabato pomeriggio del febbraio 2018 aveva partecipato a un comizio milanese di Matteo Salvini recando con sé il medesimo vessillo (o comunque aveva “patrocinato” tale iniziativa). Grazie al commento di un lettore, ora sovviene anche a me che probabilmente il coniatore del F.I.G.A. è stato il gestore della pagina Facebook “Dio Imperatore Salvini” (inattiva dal 2020), ed è proprio la persona di cui abbiamo discusso finora…

Ad ogni modo, l’irruzione dello stendardo memetico nella politica italiana fece impazzire la stampa mainstream, che all’epoca parlò di “bandiera della destra Usa” (Corriere) e di “Quattro K a disegnare una specie di svastica” (Ber1zz1 su Repubblica).

L’errore principale dell’iniziativa fu il tentativo di “tradurre” un meme in un gergo comprensibile a un giornalista (quante K, a’ fascio). Spiegare un meme fondamentalmente rappresenta la stessa fatica di Sisifo dello spiegare una barzelletta, anche perché già nel 2018 il Kekistan si era perfettamente integrato nel folklore, quello americano s’intende.

Giusto per chi indulge nel voler individuare un’evoluzione razionale e assolutamente comprensibile delle vicende umane, si può ricordare che il Kekistan, ispirato alla famigerata “rana dell’ultradestra” (che ha accompagnato, sempre in maniera inafferrabile per il mainstream, il trionfo di Trump del 2016), era solamente una reazione “goliardica” alla cosiddetta identity politics, la “dittatura delle minoranze” che balcanizzando la Rule of Law secondo la percezione dell’oppressione in base all’orientamento sessuale o alla melanina, consentiva ad altri subalterni (bianchi, razzisti, nazisti, ecc…) di considerarsi “minoranza”.

Quella bandiera all’epoca per me rappresentò solo l’invocazione di un “Dio Straniero”: allo stato attuale, invece, l’emersione carsica del F.I.G.A. mi rimanda più a speranze messianiche deluse. Uno scenario ugualmente desolante che mi rattrista quasi allo stesso modo. Perché non riusciamo a cavalcare la tigre nemmeno come l’ultima delle colonie? Questo perpetuo ritardo sulle ideologie d’oltreoceano è umiliante quasi quanto la sconfitta nell’ultima guerra mondialeFIGA, che sfacelo

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3 thoughts on “Di chi è la paternità del motto Fare l’Italia Grande Ancora (FIGA)?

  1. C’era (c’è ancora, ma inattiva dal 2020) anche la pagina Facebook “Dio Imperatore Salvini”, non so se il tipo della bandiera del Kekistan e il gestore della pagina fossero la stessa persona, ma io lo slogan F.I.G.A lo lessi lì per la prima volta. Faceva meme grezzi ma simpatici.

  2. Per quanto sterile sia la diatriba, penso che la paternità sia da attribuire ad uno sconosciuto utente di 4chan nel 2015.
    Nell’occasione della ristampa di un libro di Trump di qualche anno prima, e il cui titolo o sottotitolo originale veniva semplificato nell’ormai celeberrimo “Make America Great Again”, e con la grande guerra memetica delle elezioni ormai alle porte, tale utente postò sull’anonima board un compendio dello slogan tradotto in una trentina di lingue.

    Se non ricordo male essendo stato tradotto probabilmente in modo automatico era
    Fate Italia Grande Ancora
    col verbo coniugato (perchè alla seconda persona plurale? boh) anzichè all’infinito.

  3. Pirati
    Invasori
    Gangster
    Muori
    Vecchio
    Stronzo
    Meh
    Ke
    America
    Grrrrr
    Eat Again!
    Poi a letto
    È buio
    C’è
    Da cacciare l’orso
    L’Italia no
    Grande
    Davvero
    Del mondo piccola
    insoppressa
    fiammella
    e vera Luce.

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