Died Suddenly: il miglior film horror del 2022

Nella seconda metà dell’anno che sta per concludersi mi sono dedicato a recensire film horror per motivi che nemmeno io saprei spiegare: forse perché, in quanto genere che colpisce più a fondo di altri le corde segrete dell’animo, mi sembra un mezzo eccellente per un tipo di propaganda che vuol rimanere a livello inconscio, un veicolo di comportamenti o dettami culturali la cui presenza ingannevolmente ci viene proposta come naturale o scontata (“esistono perché esistono”).

Penso di aver recensito tutti gli horror usciti nel corso dell’anno e posso dire che non ce n’è uno che mi senta di consigliare. Peraltro mi rendo conto di aver evitato Bones and All, ma se da una parte ho l’alibi di considerarlo non un horror ma una pellicola pseudo-sentimentale atta a sdoganare il cannibalismo, dall’altra non me la sento di appoggiare indirettamente una psy-op del genere anche nelle vesti di fustigatore. Mi sono persino ricordato di aver sfogliato il romanzo anni fa, nella prima traduzione della Panini (editrice adatta allo spirito fumettistico e infantile che caratterizza l’opera), e l’avevo già giudicata incommentabile, in special modo in termini di “messaggio”, poiché in essa non si arriva mai a capire per quale posizione subalterna nella società supplisca da metafora il cannibalismo: l’essere donna, lesbica o vegetariana? Evidentemente l’intento dell’autrice è paragonare, almeno tra le righe, il mangiar carne di animale a quella umana, ma siccome costei non brilla per logica e intelligenza eccola ridursi a dipingere la “condizione” come meritevole di pietà e comprensione. Boh? Ad ogni modo l’espediente di far riconoscere tra loro i cannibali tramite l’odore che emanano è davvero roba da fumettaccio di serie b.

Detto questo, sono convinto che il regista Luca Guadagnino abbia scelto quest’opera proprio per la sua ambiguità di fondo in un tempo in cui sembra giunto il momento di sdoganare il cannibalismo nella cultura popolare: la spiegazione più “innocente” è che si vuole far propaganda non solo in favore del vegetarianesimo, ma anche alla cosiddetta “carne sintetica” che sta per arrivare sul mercato; il peggiore dei casi è invece che divorare esseri umani sia davvero uno dei tanti vizi segreti delle élite che è venuto il momento di dare in pasto (absit iniura verbis) al popolaccio.

Vabbè, chi se ne frega. Per quanto riguarda l’argomento “cannibalismo” mi è già bastato affrontare l’affaire Armie Hammer, lanciato proprio da Guadagnino come icona gay, che si divertiva a minacciare le sue amanti di divorarle. Lascio dunque ai grandi giornali entusiasmarsi per la storia d’amore antropofaga e mi dedico semmai ad approfondire il consiglio di un lettore, che mi suggerisce di guardare il recentissimo documentario americano Died Suddenly (disponibile online con sottotitoli in italiano) sulle morte improvvise a seguito della vaccinazione anti-covid (“ha punti di contatto col cinema dell’orrore”).

Obiettivamente si tratta dell’horror più spaventoso dell’anno, soprattutto perché, al di là del milieu ultracomplottista da cui muove (consiglierei di saltare le parti dove si parla di Soros, Malthus, Bill Gates, Tom Hanks, Epstein, Bush, Klaus Schwab, MKULTRA, Event 201, Agenda 2030 e stregonerie varie), riporta testimonianze degne di vaglio. In primis quelle del dottor Richard Hirschman, che ha conservato sotto formalina degli strani “coaguli fibrosi” (white fiber clots), da egli stesso paragonati a “calamari” o ad elastici. Poi la ridda di addetti alle pompe funebri e imbalsamatori che non riescono a fare più il loro mestiere proprio a causa di queste strutture fibrose che bloccano i vasi sanguigni.

Il documentario propone senza censure filmati di autopsie in cui vengono mostrati, oltre a coaguli in forma di struttura fibrosa, anche del sangue “sporcato” come da “fondi di caffè o sabbia”. La diagnosi è spiegata in termini semplici: questi “trombi” sarebbero dei coaguli di sangue che andrebbero ad alimentare un intasamento del sistema circolatorio in forma di “calamari intravenosi”.

Ci sono già diverse testate mediche, accademiche o amatoriali, che hanno “smontato” i punti forti di Died Suddenly: tuttavia, da un punto di vista strettamente “cinematografico”, se lo considerassimo un mockumentary sarebbe senza ombra di dubbio il film horror dell’anno. Magari anche qualche vaccinato potrebbe apprezzarlo, guardandolo con tale spirito…

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