Per comprendere in modo più approfondito le ragioni geopolitiche dietro alle ricorrenti diatribe che caratterizzano i rapporti tra Atene e Ankara, invitiamo a seguire questo dibattito in diretta Twich tra due importanti opinionisti molto conosciuti nei loro rispettivi Paesi (ma gli italioti naturalmente non sanno nemmeno di chi parlo).
— Bruh Moments (@bruh5moments__) March 16, 2021
Per comprendere adeguatamente il nucleo della questione, è necessaria una perfetta conoscenza dell’inglese (lingua franca dei simposi internazionali), della quale gli italioti, come noto, difettano: per questo abbiamo provveduto a fornire di seguito una succinta sinossi della concione.
Esordisce l’opinionista greco imitando le movenze di una scimmia con l’evidente scopo di suscitare una reazione nel turco, che invece risponde indicando la sua pelle e ribattendo che “sono più bianco di te, tu sei uno zingaro, io ho i capelli biondi”.
Il greco, punto sul vivo, replica che “ciò significa solo che qualcuno si è scopato tua madre, e che tuo padre non è tuo padre”, aggiungendo che “tua madre è una capra ed è andata a scoparsi qualcun altro”.
Al che il turco ha gioco facile nel ribadire il concetto: “Turchi – bianchi, greci – marroni, zingari”. Di fronte all’evidenza, il greco non può fare a meno di notare che “tu sei sperma debole, questo è lo sperma forte, questo è il Dio greco, ok, Dio greco, tu sei solo un ricchione”.
Affermazione che offre l’opportunità all’opinionista turco di concludere in scioltezza:
“Se voi aveste gli dèi greci, avreste vinto, ma avete perso”
“Abbiamo perso cosa?”
“Avete perso, perché Hagia Sophia è così [imita la salat, la preghiera islamica] e non così [fa il segno della croce ortodosso accompagnato da un irriverente singulto]”.