C’è uno spezzone di un discorso di Donald Trump per la campagna elettorale del 2020 nel quale il Nostro afferma apertamente che “Israele ha ipnotizzato il mondo”, e auspica che “Allah possa risvegliare le persone e aiutarle a vedere le malvagità compiute da Israele e dagli Stati Uniti”.
Si tratta, naturalmente, di un’estrapolazione da un attacco del candidato repubblicano a Ilhan Omar, astro nascente dei democratici, nata a Mogadiscio e conosciuta per le sue dichiarazioni al fulmicotone contro Israele e l’islamofobia americana (in tale occasione Trump sta effettivamente citando un tweet della deputata risalente al 2012).
La “manipolazione” è diventata un meme e i debunker, senza tema di ridicolo, si sono sentiti in dovere di intervenire per salvare ancora una volta l’umanità dalle fake news. A me però il meme è piaciuto particolarmente e ho deciso di farlo tradurre in italiano dall’intelligenza artificiale (anche a voi sembra che la voce di Trump italianizzata abbia una lieve inflessione emiliana?).
Colgo l’occasione per ricordare che i rapporti fra Donald Trump, Israele e in generale l’ebraismo è più complesso di come viene raccontato: in primo luogo perché è lui stesso ad affermare di esser stato il Presidente americano ad aver fatto più di ogni altro per Israele ma di aver ricevuto solo ingratitudine dalla comunità ebraica americana.
In secondo luogo, perché la stampa da una parte non perde occasione per descriverlo come un pericoloso antisemita (usando davvero qualsiasi pretesto, come quando venne accusato di aver usato uno stereotipo anti-ebraico nel parlare del covid come di un “nemico invisibile”…), ma dall’altra non disdegna di imbastire teorie del complotto sui rapporti tra il tycoon e l’ebraismo internazionale con toni che farebbero invidia al compilatore dei Protocolli dei Savi di Sion. Un esempio tra i tanti riguarda uno dei tanti “tropi narrativi” del Russiagate, ovvero l’accusa di servirsi di mafiosi ebrei e rabbini chabad-lubavitch per mantenere contatti segreti col Cremlino.
Per quanto riguarda Ilhan Omar, essa viene tenuta in palmo di mano dal mainstream nonostante le sue ripetute provcazioni, che vanno dall’indossare l’hijab nelle sede istituzionali (che i regolamenti vieterebbero, ma a chi importa), a giurare ripetutamente fedeltà alla Somalia, e, infine, a esprimere il suo odio contro Israele con ogni mezzo possibile.
Per qualche enigmatico motivo, il “sistema” è sempre pronto a giustificarla: anche nel momento in cui vennero alla luce le citazioni di cui stiamo parlando, una giornalista ebrea del New York Times (cioè una giornalista del New York Times punto e basta) per difenderla scrisse che lo stereotipo degli ebrei “ipnotizzatori/incantatori” era stato creato dalla Chiesa Cattolica e poi utilizzato dalla propaganda nazista, per essere infine rilanciato dallo stesso Donald Trump nelle sue intemerate contro i “globalisti” (perché quando si condannano cose negative senza nominare gli ebrei costoro si offendono comunque?).
Bisogna peraltro ammettere, in conclusione, che la battaglia contro la “doppia fedeltà” della Omar entusiasma solo il versante istituzionale/boomer dei repubblicani, che lo stesso Trump in parte rappresenta: i conservatori delle nuove generazioni o i rappresentanti delle varie “destre alternative” trovano invece risibile che ci si accalori sul tema solo quando non riguarda Israele (il meme che segue spiega tutto).