Donald Trump è il più grande americano di tutti i tempi

Durante un comizio in Pennsylvania, Donald Trump è stato sfiorato da dei frammenti di una pallottola che gli hanno lacerato un orecchio, esplosi dal fucile di un attentatore appostato su un edificio proprio davanti all’evento.

Le notizie si susseguono con frenesia, ma dai media “ufficiali” c’è poco da aspettarsi: la maggioranza della stampa mainstream americana nei frangenti successivi all’attentato ha parlato di “forti rumori” o addirittura ha semplicemente affermato che Trump fosse inciampato; per quanto riguarda i media nazionali, sembra che si stia già forgiando la tesi che i servizi segreti avrebbero organizzato un “auto-attentato” non letale per far trionfare il candidato repubblicano alle imminenti elezioni. È noto infatti che, quando si tratta di personalità politiche invise a congreghe e camarille, il complottismo diventa più che accettabile.

I dubbi tuttavia sono sacrosanti ma non devono essere strumentalizzati dai cialtroni. Le “falle” nella sicurezza sono infatti colossali: il “tirrannicida” wannabe, un biondino capellone e smilzo, stava strisciando con un fucile in mano sul tetto di un edificio in una posizione visibile anche al più inesperto dei bodyguard. I sostenitori trumpiani presenti hanno dichiarato di aver più volte avvertito gli addetti alla sicurezza di una persona sospetta, ma sembra che nessuno li abbia ascoltati.

L’attentatore era un personaggio davvero sfigato che ha imparato a sparare da un canale Youtube (del quale peraltro indossava la maglietta) e oltre ad aver mancato il bersaglio si era per l’appunto posizionato in un punto assolutamente visibile, rendendo dunque la propria missione un “viaggio di sola andata”, come dicono gli americani (one-way ticket). L’FBI ha una lunga tradizione di “infiltrazioni andate a male”, dunque anche qui i sospetti sorgono: qualcuno lo ha fomentato mandando allo sbaraglio? Doveva uccidere Trump e poi essere eliminato, oppure doveva ferirlo in modo da spianargli definitivamente la via della Casa Bianca?

Dai filmati che emergono sui social, è comunque sospetto che il security service (denominato dalla stampa SS, vabbè) abbia agito dopo parecchi spari, come se negli Stati Uniti solo in quel millisecondo fosse stata sospesa la politica sbirresca dello Shoot First e come se l’agente dietro al mirino non fosse assolutamente legittimato a colpire un uomo armato di fucile per averlo avvistato nei dintorni di un comizio elettorale.

Troppe questioni aperte. Quello che rimane è la tempra, e la grandezza umana, di Donald Trump. Il settantottenne si è rialzato col volto insanguinato e ha chiesto agli agenti che lo pressavano di rivolgersi ancora alla folla, alzando il pugno e urlando “Fight! Fight! Fight!”. Scene così non si vedono neanche nei film o nel wrestling. Al di là di tutto, questo dato è innegabile. Donald Trump è il più grande-fottuto-americano di tutti i tempi.

AVVERTENZA (compare in ogni pagina, non allarmatevi): dietro lo pseudonimo Mister Totalitarismo non si nasconde nessun personaggio particolare, dunque accontentatevi di giudicarmi solo per ciò che scrivo. Per visualizzare i commenti, cliccare "Lascia un commento" in fondo all'articolo. Il sito contiene link di affiliazione dai quali traggo una quota dei ricavi. Se volete fare una donazione: paypal.me/apocalisse. Per contatti bravomisterthot@gmail.com.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.