Durante un comizio in Pennsylvania, Donald Trump è stato sfiorato da dei frammenti di una pallottola che gli hanno lacerato un orecchio, esplosi dal fucile di un attentatore appostato su un edificio proprio davanti all’evento.
Le notizie si susseguono con frenesia, ma dai media “ufficiali” c’è poco da aspettarsi: la maggioranza della stampa mainstream americana nei frangenti successivi all’attentato ha parlato di “forti rumori” o addirittura ha semplicemente affermato che Trump fosse inciampato; per quanto riguarda i media nazionali, sembra che si stia già forgiando la tesi che i servizi segreti avrebbero organizzato un “auto-attentato” non letale per far trionfare il candidato repubblicano alle imminenti elezioni. È noto infatti che, quando si tratta di personalità politiche invise a congreghe e camarille, il complottismo diventa più che accettabile.
I dubbi tuttavia sono sacrosanti ma non devono essere strumentalizzati dai cialtroni. Le “falle” nella sicurezza sono infatti colossali: il “tirrannicida” wannabe, un biondino capellone e smilzo, stava strisciando con un fucile in mano sul tetto di un edificio in una posizione visibile anche al più inesperto dei bodyguard. I sostenitori trumpiani presenti hanno dichiarato di aver più volte avvertito gli addetti alla sicurezza di una persona sospetta, ma sembra che nessuno li abbia ascoltati.
JUST IN: A guy outside the rally saw the shooter crawling on a roof and attempted to warn police and the Secret Service.
“We noticed a guy bear crawling on the roof with a rifle.”
“I’m standing there pointing at him for two to three minutes, and the Secret Service is looking at… pic.twitter.com/27h6qf3uUS
— KanekoaTheGreat (@KanekoaTheGreat) July 13, 2024
L’attentatore era un personaggio davvero sfigato che ha imparato a sparare da un canale Youtube (del quale peraltro indossava la maglietta) e oltre ad aver mancato il bersaglio si era per l’appunto posizionato in un punto assolutamente visibile, rendendo dunque la propria missione un “viaggio di sola andata”, come dicono gli americani (one-way ticket). L’FBI ha una lunga tradizione di “infiltrazioni andate a male”, dunque anche qui i sospetti sorgono: qualcuno lo ha fomentato mandando allo sbaraglio? Doveva uccidere Trump e poi essere eliminato, oppure doveva ferirlo in modo da spianargli definitivamente la via della Casa Bianca?
Footage showing the Moment that the Shooter, Thomas Matthew Crooks had Opened Fire on the Trump Rally in Butler County, Pennsylvania as well as him being Killed seconds later by a Secret Service Counter-Sniper. pic.twitter.com/K8gpTwgnbS
— OSINTdefender (@sentdefender) July 14, 2024
Dai filmati che emergono sui social, è comunque sospetto che il security service (denominato dalla stampa SS, vabbè) abbia agito dopo parecchi spari, come se negli Stati Uniti solo in quel millisecondo fosse stata sospesa la politica sbirresca dello Shoot First e come se l’agente dietro al mirino non fosse assolutamente legittimato a colpire un uomo armato di fucile per averlo avvistato nei dintorni di un comizio elettorale.
This looks really bad.
This looks like the counter sniper team had eyes on the shooter, let him fire first, then returned fire.
— John Cardillo (@johncardillo) July 14, 2024
Troppe questioni aperte. Quello che rimane è la tempra, e la grandezza umana, di Donald Trump. Il settantottenne si è rialzato col volto insanguinato e ha chiesto agli agenti che lo pressavano di rivolgersi ancora alla folla, alzando il pugno e urlando “Fight! Fight! Fight!”. Scene così non si vedono neanche nei film o nel wrestling. Al di là di tutto, questo dato è innegabile. Donald Trump è il più grande-fottuto-americano di tutti i tempi.
Trump yelling “Fight. Fight,” after getting grazed by a bullet in the ear, an inch from ending his life.
No panic. No crawling on his knees to safety. The man stands up, faces the crowd, and yells “Fight.”
Historic footage. Just incredible.
— Lomez (@L0m3z) July 13, 2024