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Donald Trump: “Il coronavirus proviene da un laboratorio di Wuhan”

Alla fine anche Donald Trump è giunto alla conclusione che il coronavirus sia “scappato” fuori da un laboratorio di Wuhan: “Laggiù deve essere accaduto qualcosa di orribile: può esser stato un errore compiuto inavvertitamente, oppure qualcuno può averlo fatto fatto di proposito”.

Alla domanda del giornalista se avesse ricevuto qualche informazione particolare in grado di far maturare in lui tale ipotesi, Trump ha risposto di aver visto le prove, senza aggiungerne altro.

Due settimane fa il Washington Post aveva avanzato una ipotesi simile, rifacendosi ai dispacci diplomatici provenienti da Wuhan.

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L’intelligence americana tuttavia dichiara di “trovarsi in accordo con l’opinione scientifica attuale che il coronavirus non sia stato fabbricato o geneticamente modificato”, confermando però il proseguimento delle indagini sull’origine della pandemia prosegue.

In una precedente conferenza stampa, Trump aveva dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a chiedere riparazioni per miliardi dollari contro la Cina per i danni causati dalla diffusione della pandemia. Molti governatori repubblicani hanno già deciso di muoversi in anticipo citando in giudizio il Partito Comunista Cinese.

Il repubblicano Jess Session, navigato politico repubblicano, ha lanciato una piattaforma politica per chiedere una indagine internazionale su quanto accaduto nei laboratori di Wuhan, la rilocalizzazione delle filiere strategiche dalla Cina agli Stati Uniti e il taglio dei fondi all’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Una linea che sembra piacere molto all’attuale amministrazione, che con quest’ultimo ballon d’essai ribalta le accuse dei diplomatici cinesi sull’origine “americana” del virus.

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