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Erdoğan: “Basta sacrifici unilaterali sui migranti. Nessun problema con la Russia”

Erdogan: ‘Era of one-sided sacrifices on migrants over’
(Anadolu Agency, 2 marzo 2020)

Centinaia di migliaia di migranti sono partiti per l’Europa, questo raggiungerà presto milioni, afferma Erdogan

Il presidente turco ha dichiarato che il suo Paese non sarà più il solo a sostenere l’onere dell’accoglienza dei rifugiati: “L’era dei sacrifici unilaterali è ormai finita”, ha dichiarato Recep Tayyip Erdoğan a un incontro del suo partito Giustizia e Sviluppo (AK) nella capitale Ankara.

“Da quando la Turchia ha aperto i confini, oltre centomila migranti sono partiti per l’Europa e il loro numero raggiungerà presto un milione”, ha affermato Erdoğan.

Migliaia di migranti sono accorsi al valico di frontiera di Edirne (Adrianopoli) in Grecia dopo che le autorità turche hanno annunciato che non avrebbero più cercato di impedirgli di raggiungere l’Europa.

La decisione segue un attacco da parte delle forze del regime siriano contro le truppe turche a di Idlib, che ha ucciso 34 soldati la scorsa settimana.

La Turchia ospita già circa 3,7 milioni di migranti dalla sola Siria, più di qualsiasi altro Paese al mondo.

Ankara ha ripetutamente lamentato che l’Europa non ha mantenuto le sue promesse nell’ambito dell’accordo sui rifugiati del 2016 per arginare ulteriori ondate.

“Nessun problema” con Russia e Iran

Erdogan ha affermato che la Turchia non ha particolari problemi con l’Iran o la Russia nella provincia di Idlib in Siria, ma che il suo Paese mira solo a risolvere la crisi umanitaria, mentre i profughi continuano a scappare dalla Siria settentrionale.

“Fino ad ora abbiamo condotto le nostre operazioni a Idlib in modo limitato, perché volevamo continuare il processo di de-escalation con la massima sensibilità. Tuttavia, ci siamo resi conto che le nostre intenzioni non sono state comprese correttamente. Ecco perché abbiamo iniziato l’Operazione Scudo di Primavera, estendendo la portata delle nostre operazioni dopo che 34 nostri soldati sono stati martirizzati il ​​27 febbraio”, ha detto Erdogan.

A partire da questa mattina, la Turchia ha neutralizzato un totale di 2.557 forze del regime, distruggendo anche 135 carri armati, più di 40 veicoli corazzati, 45 cannoni, 44 lanciarazzi multipli, 12 anticarro, 29 armi antiaeree, un drone, 8 elicotteri, 9 depositi di munizioni, 7 rampe di munizioni, 2 getti.

Nell’ambito di un accordo di settembre 2018 con la Russia, la Turchia ha inviato truppe nel nord della Siria per proteggere gli attacchi civili da parte del regime di Assad e delle forze russe.

Da allora, oltre 1.300 civili sono stati uccisi nella zona di de-escalation di Idlib in tali attacchi, spingendo circa un milione di rifugiati verso il confine della Turchia con la Siria.

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