«L’attacco di ieri in Italia a Macerata, che ha preso di mira degli stranieri, mostra quanto grande sia diventata la minaccia della xenofobia. Non c’è differenza tra gli attacchi di un’organizzazione terroristica e attacchi razzisti di questo genere. In questa situazione si deve prendere una posizione decisa».
Sinceramente non sono riuscito a trovare alcun riscontro di queste parole nella stampa turca. L’unica dichiarazione che le somiglia è un passaggio nel quale Erdoğan, ricordando gli argomenti di cui discuterà col Papa (Gerusalemme in primis), ha espresso, a proposito dei rifugiati, tali considerazioni:
«Non c’è alcuna differenza tra le azioni delle organizzazioni terroristiche e questo tipo di attacchi. La Turchia è accogliente verso tutti quelli che sono perseguitati. Chiunque può praticare la propria religione senza alcun ostacolo. Ci impegneremo a difendere questa libertà».
La parola “Macerata” di certo non è mai stata profferita: non solo perché non saprebbe nemmeno pronunciarla correttamente (dovrebbe esser scritta Maçerata), ma soprattutto perché nei giorni scorsi l’unica “cronaca italiana” giunta sulla stampa turca è stata quasi esclusivamente quella sportiva, grazie al primo gol di Cengiz Ünder in Serie A con la Roma. È quindi probabile che se il Presidente avesse fatto un riferimento specifico al fatto, forse nemmeno i suoi connazionali lo avrebbero colto.
Può anche darsi che mi sia sfuggito qualcosa, ma a mio parere si tratta di una piccola bufala. Se non altro, è una delle più verosimili rispetto a tutte quelle che finora sono state sparate, perché è ormai dalla crisi diplomatica con l’Olanda che Erdoğan e il suo entourage utilizzano questo tipo di retorica contro le nazioni europee. Il motivo è ovvio: da parte loro hanno tutto l’interesse a mostrare alla propria opinione pubblica che Bruxelles ha chiuso il processo di integrazione con Ankara perché nell’Unione è in atto una guerra civile di bassa intensità (in Almanya, Fransa, Hollanda… e adesso pure in İtalya!).
Perciò, ripeto, la frase, per quanto appaia verosimile, non è vera. Forse sarebbe stato più interessante da parte della stampa italiana soffermarsi sulla dichiarazione più importante del “Sultano” riguardante l’“operazione di pace” attualmente in corso in Sira: Erdoğan ha infatti bellamente affermato di aver “neutralizzato” quasi mille terroristi ad Afrin. Si può essere favorevoli o meno a quanto sta accadendo sul confine turco-siriano, ma il fatto che il Presidente turco possa ora affermare con entusiasmo di aver fatto polpette dei curdi e non destare più alcun scalpore nella nostra stampa dimostra che, in fondo, tutta quella simpatia non era che una moda (nel migliore dei casi) o l’ennesimo “suggerimento dall’alto” dettato da chissà chi e perché.