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Ex spia israeliana: deportiamo tutti i palestinesi in Irlanda

L’ex spia Jonathan Pollard (nato Polanski), cittadino americano di origine ebraica che venne arrestato nel 1985 e condannato all’ergastolo per spionaggio a favore d’Israele (il più grande alleato degli Stati Uniti!) ha dichiarato bellamente che lo Stato ebraico dovrebbe annettere la striscia di Gaza e deportare tutti i suoi abitanti in Irlanda, alla luce del sostegno alla causa palestinese che il popolo dell’Isola di Smeraldo tradizionalmente esprime.

Pollard, che è riuscito a fuggire in Israele nel 2020 quando era in libertà condizionale su un jet privato di proprietà dell’imprenditore dell’azzardo Sheldon Adelson, ed è stato accolto con tutti gli onori da Netanyahu, attualmente vive a Gerusalemme e gode di una pensione da ex agente del Mossad (nonostante egli abbia prestato servizio solo per i servizi segreti americani).

La dichiarazione è stata bollata dal parlamentare di centro-sinistra Richard Boyd Barrett, chiamata in causa da Pollard, come un invito alla “pulizia etnica”. Così infatti l’ex spia si è espressa a fine febbraio 2024 al Jerusalem Post: “Dovremmo deportare la popolazione araba residente da Gaza, non mi interessa dove. Personalmente li manderei in Irlanda, perché gli irlandesi se lo meritano. Il deputato Richard Boyd Barrett ha persino indossato una kefiah”.

Boyd Barrett ha aggiunto che “i commenti di Pollard mettono in luce le vere intenzioni del regime israeliano, rivelando cose che altri politici israeliani si rifiutano di ammettere”, confermando la bontà delle proteste contro “l’apartheid e il genocidio” perpetrati dallo Stato ebraico.

Pollard è considerato un eroe da una parte dell’opinione pubblica israeliana e i partiti di destra lo hanno spesso “corteggiato” per ottenere una sua candidatura. In passato non solo il governo israeliano ma anche la comunità ebraica americana si sono incessantemente spese per la liberazione della spia.

Non è la prima volta che una personalità israeliana esprime la volontà di spedire l’intera popolazione di Gaza in Occidente: si ricordano le dichiarazioni del centrista (ed ex direttore del Mossad) Ram Ben-Barak, che ha tuttavia declinato il desiderio in chiave “umanitaria”.

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