Il volume, dato alle stampe nel 2009, paragona velatamente i bombardamenti notturni degli inglesi sugli obiettivi tedeschi a dei veri e propri crimini di guerra, per la loro soprattutto per la loro inutilità dal punto di vista strategico. Il professore ha dichiarato al “Guardian” di non credere che le persone fossero così stupide da confondere i due libri, ma dopo aver ricevuto lamentele su Twitter da parte di persone che lo accusavano di averli ingannati col suo titolo, si è dovuto ricredere e ha rilasciato al “NY Times” un’intervista più approfondita, nella quale spiega anche il significato del titolo (più interessante di quello di Wolf, che si riferisce a una frase di Trump sulla Corea del Nord):
«Ho impiegato del tempo per scegliere il titolo giusto. Il “fuoco” sono le bombe incendiare usate dalla Royal Air Force. La “furia” è quella del maresciallo dell’aeronautica Arthur Harris, comandante in capo del Comando Bombardieri britannico. Conosciuto come “Bomber”, l’ammiraglio Harris era ossessionato dall’idea di bombardare a tappetto le città tedesche»