Un immigrato originario della Guadalupa (regione d’oltremare francese) è stato condannato a 20 anni di carcere per il tentato stupro di una donna di 102 anni in una casa di cura a Rouen. L’uomo, il trentanovenne Laury Jean-Baptiste, avrebbe provato a violentare l’anziana il 17 febbraio 2023 ma la signora era riuscita incredibilmente a resistergli e a farlo fuggire, rimediando tuttavia delle ferite sugli avambracci, sul viso e sul basso ventre. La 102enne, complice lo shock, è purtroppo deceduta un mese dopo l’attacco, ma è comunque riuscita a riferire ogni dettaglio al personale della casa di cura e agli inquirenti.
I filmati delle telecamere di sorveglianza hanno confermato l’intrusione dell’uomo, che si trovava nella residenza per completare il tirocinio di addetto alle attività assistenziali. Ulteriori indagini hanno trovato tracce del DNA del sospettato sugli abiti della vittima, sul letto e sul davanzale della finestra della sua stanza, da dove si ipotizza che sia potuto entrare.
Laury Jean-Baptiste è stato dunque arrestato all’inizio di marzo 2024 e trattenuto in custodia cautelare. Fino al processo, il sospettato ha negato l’accusa, inizialmente sostenendo di essere stato a casa della sua ex fidanzata la notte dell’aggressione, per poi cambiare la propria versione dei fatti attestando la sua presenza nella casa di cara ma insistendo sul fatto che stava semplicemente cercando un luogo dove riporre oggetti personali.
La sua versione dei fatti è cambiata ulteriormente questa settimana, quando in tribunale di fronte al giudice ha dichiarato di aver confuso la donna con la sua “amante di 58 anni” con cui intratteneva una “relazione segreta“, aggiungendo che: “Mi sono sdraiato accanto a lei. L’ho accarezzata. Quando ho visto che si è spaventata, sono andato nel panico. Me ne sono andato senza farle del male. Mi piace che queste relazioni siano sensuali. Non ho avuto comunque un’erezione, il mio pene non era dell’umore giusto [mon sexe n’était pas d’humeur]”.
Sempre secondo quanto riportato dalla stampa francese, Jean-Baptiste sarebbe già stato condannato nel 2010 per aver violentato una cinquantenne in circostanze simili. Una perizia psichiatrica fornita alla corte, pur non avendo riscontrato disturbi specifici, ha evidenziato la pericolosità sociale del sospettato, descritto come un “perverso”. Il perito ha aggiunto che il sospettato avrebbe “un’intelligenza inferiore alla media”.
Il trentanovenne per giustificarsi ha affermato di aver avuto un’infanzia difficile a causa della madre, che era manesca e praticava la stregoneria tramite sacrifici animali. La sua condanna a vent’anni è stata confermato dalla Corte d’assise della Senna Marittima mercoledì 11 settembre 2024.
va liberato