Giovedì 11 ottobre 2018 il presidente Donald Trump ha ricevuto con tutti gli onori nello studio ovale l’artista Kanye West, scrivendo una delle pagine più importanti della storia contemporanea.
Il rapper afroamericano ha posto sul tavolo innumerevoli questioni: ha discusso dei problemi di Chicago (sua città d’adozione), ha mostrato a Trump un modello di aeroplano all’idrogeno sul suo telefonino, ha parlato di universi paralleli e del potere superiore che gli conferisce il cappellino MAGA (Make America Great Again), ha chiesto la grazia per un gangster, ha criticato la victimized mentality dei suoi fratelli neri collegandola con la militanza politica democratica e la dipendenza dal welfare, ha elogiato il proposito di Trump di riportare il lavoro in America (bring jobs into America) proponendo Chicago come terreno di sperimentazione, si è dimostrato anche favorevole alle misure protezionistiche e alla guerra commerciale con la Cina.
Kanye ha inoltre annunciato una rivoluzionaria teoria sul tempo (time is a myth), invitando a considerare l’eterno presente come l’unica realtà, e ha pure parlato del disordine bipolare che gli era stato diagnosticato ma che invece era soltanto sintomo di una deprivazione del sonno, offrendo in aggiunta qualche delucidazione sul suo stratosferico quoziente intellettivo:
È stato infine il primo americano a proferire scurrilità nell’Oval Office, incidenti di percorso “bippati” (la trasmissione era in differita di qualche secondo) che non hanno comunque impedito a Trump di esprimere tutta la sua ammirazione: that was pretty impressive; he’s a smart cookie… Complimenti ai quali il cantante ha risposto dichiarando ancora una volta il suo amore per il Presidente (I love this guy right here) e abbracciandolo.
Tra i punti più importanti sfiorati, al di là delle facili ironie, la questione delle famiglie divorziate che ha segnato la vita di West come quella di tanti bimbi afroamericani (My dad and my mom separated, so I didn’t have a lot of male energy in my home) e il controllo che i liberal esercitano sulla popolazione nera attraverso il ricatto emozionale e la manipolazione dei sentimenti (The liberal would try to control a black person through the concept of racism, because they know that we are very proud, emotional people).
L’artista ha persino trovato modo di attaccare quelli che si fanno regolarmente del Presidente, come i comici del Saturday Night Live (What I need “Saturday Night Live” to improve on, or what I need the liberals to improve on is, if he don’t look good, we don’t look good. This is our President!), i quali però non si sono naturalmente risparmiati la settimanale presa per i fondelli (non commentiamo nemmeno tutto il veleno riservato a Kanye dai media mainstream):