È nota la presenza a Teheran di una via dedicata a Bobby Sands, l’eroe irlandese morto nel 1981 per uno sciopero della fame nelle carceri inglesi. La strada, precedentemente intitolata a Churchill, dopo che la notizia si sparse nel mondo venne ribattezzata dal sindaco Babi Sandz Street anche per provocazione contro la Gran Bretagna, la sede della cui ambasciata si trovava proprio in quella via (per evitare di traslocare gli inglesi crearono una nuova uscita in via Ferdowsi, poeta epico persiano -che noi conosciamo come “Firdusi”-, con la sicurezza che difficilmente le autorità iraniane avrebbero rinominato anche quella).
La via è tutt’oggi una attrazione per i turisti irlandesi, che si fanno fotografare con orgoglio sotto il cartello stradale:
Come testimoniano molti visitatori, la memoria di Bobby Sands è ancora viva tra gli abitanti di Teheran (anche perché è probabilmente l’unico irlandese che conoscono) e nonostante le pressioni dei politici britannici per un cambio di nome della via (ricordiamo che l’ambasciata è rimasta chiusa dal 2011 al 2015 in seguito a un assalto per la questione delle sanzioni) le autorità nazionali non hanno comunque ceduto. Anzi, gli iraniani hanno voluto quasi “strafare”, intitolando al martire persino un fast-food (scelta un po’ di cattivo gusto, considerando che è molto letteralmente di fame).
Anche l’Ayatollah Khamenei negli ultimi anni ha spesso ricordato il nome di Sands nell’anniversario del suo martirio, a testimonianza di una memoria tutt’altro che spenta.
The message of #BobbySands’ silent lips… #Freedom #Ireland #Resistance pic.twitter.com/V55BtBQHso
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) May 5, 2014
#Iran &Muslims endorse all those who struggle against arrogants. We feel #BobbySands’ sufferings, since we've gone through the same.5/8/1981
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) May 5, 2015
https://www.youtube.com/watch?v=nhYoRLAWmm0