Oggi, 24 febbraio, è il mio compleanno. Talvolta mi piace vantarmi di esser nato stesso giorno di Bettino Craxi, ma quest’anno voglio ricordare una figura che, seppur minore dalla prospettiva storica (nonché da qualsiasi prospettiva), merita rispetto: Carlo V d’Asburgo, nato il 24 febbraio del 1500 a Gand.
Una mia schizoteoria legata all’Imperatore è che sia grazie alla sua influenza che per gli italiani sia diventato comune celebrare il giorno di nascita accanto a quello del “Santo”, un’usanza che fin dai primi secoli del cristianesimo era attribuita al paganesimo.
Ci sono infatti almeno due eventi legati alle vicende di Carlo V che lo hanno portato a privilegiare la data del proprio genetliaco: il primo è il trionfo nella battaglia di Pavia combattuta il 24 febbraio 1525, che gli diede il predominio sulla Penisola.
Come ricorda lo storico britannico Geoffrey Parker in una sua biografia al contempo monumentale ed essenziale, le lettere iniziali che annunciavano la vittoria ai sottoposti attribuivano tutto alla Divina Provvidenza, ma ben presto l’Imperatore notò anche la coincidenza che fosse avvenuta nel giorno del suo compleanno, come se anche quella fosse stata un segno provvidenziale.
Un resoconto ufficiale di Alfonso de Valdés, segretario del gran cancelliere Mercurino Arborio di Gattinara, sosteneva che l’esito della battaglia, vinta in un momento in cui “tutti gli amici e gli alleati su cui di solito faceva affidamento non fecero nulla, e alcuni si opposero”, dimostrava che Dio “gli aveva dato questa vittoria, come fece con Gedeone contro i Madianiti”. In particolare, Valdés annotò con entusiasmo:
«Dio diede miracolosamente questa vittoria all’Imperatore in modo che potesse non solo difendere il cristianesimo e resistere al potere del turco, ma anche affinché, dopo la fine di queste guerre civili (perché così dovrebbero essere chiamate, dato che avvengono tra cristiani), egli potesse cercare i turchi e i musulmani nelle loro terre e, esaltando la nostra santa fede cattolica come avevano fatto i suoi antenati, conquistare l’Impero di Costantinopoli e la città santa di Gerusalemme, che sono occupati a causa dei nostri peccati, affinché (come molti hanno profetizzato) sotto questo principe cristianissimo tutti possano accettare la nostra santa fede cattolica e si avverino le parole del nostro Redentore: che ci sia un solo gregge e un solo pastore».
Il secondo evento fu l’incoronazione, quando Clemente VII, dopo aver perdonato Carlo per qualsiasi offesa (incluso il sacco di Roma), il 22 febbraio 1530 pose la Corona Ferrea dei sovrani longobardi sul suo capo, e due giorni dopo (sempre il 24!) gli conferì la Corona Imperiale come “regalo” per il suo trentesimo compleanno (e per il quinto anniversario della vittoria di Pavia).
Dunque per l’Imperatore la celebrazione del suo giorno di nascita non rappresentò solo una velleità o una vanità, ma il cuore del suo progetto politico e religioso. Carlo V interpretò questi eventi come segnali della sua elezioni a Principe della cristianità contro i suoi nemici, nella prospettiva di un’Europa finalmente unita e pacificata sotto l’egida della fede cattolica.
L’enfasi sulla sua missione divina fu un elemento ricorrente nel suo operato, utilizzato per giustificare le sue azioni, dalle guerre contro la Francia e gli ottomani fino ai suoi conflitti con i principi protestanti in Germania. Alla fine, però, il sogno di un’Europa unita sotto un solo imperatore cattolico si scontrò con la realtà delle divisioni politiche e religiose: solo secoli dopo la Provvidenza ci avrebbe regalato un Bettino Craxi, che avrebbe di certo realizzato il progetto imperiale se solo non gli avessero messo i bastoni fra le ruote!!!
Auguri!
Mille auguri, splendido quarantenne!
Tanti auguri, Mr Thot.
Tanti auguri Mister….. ci pensavo proprio l’altro giorno, non mi ricordo il compleanno di praticamente nessuno, però quello di Bettino non si può dimenticare!!!
Leggo sempre tutto, e ultimamente ascolto anche volentieri i podcast. Sono stupendi secondo me, gli intermezzi musicali sempre azzeccati e la qualità audio è ottima (chi si lamenta è un fighetto che poi magari ascolta degli streaming a 12kbit/s con l’altoparlante del telefonino).
Commento poco perchè non so cosa aggiungere al discorso, dire sempre “Ottimo articolo” mi farebbe sembrare un bot, comunque sono ancora qui.
Viva Mister Totalitarismo!!!!
auguri
buon genetliaco
Auguri, benvenuto negli anta