Governo Meloni spiato dal Mossad? Ne parla anche la stampa israeliana

I media di mezzo mondo stanno affrontando la questione del “dossieraggio” che ha coinvolto il governo Meloni non per minimizzarlo con i soliti toni da settimanale scandalistico o commedia all’italiana, ma per parlarne senza mezzi termini come un caso di spionaggio che travalica i confini del Bel Paese e diventa di rilevanza internazionale nel momento in cui coinvolge il Mossad.

È del resto la stessa stampa israeliana (cfr. lo “Yedioth Ahronoth” del 30 ottobre) a parlarne in tal guisa:

«Uno scandalo di spionaggio interno sta scuotendo l’Italia dopo che una società di investigazioni private composta da attuali ed ex membri senior dei servizi di sicurezza è stata accusata di aver raccolto informazioni su politici, tra cui il presidente Giorgia Meloni e personaggi pubblici, per usarle a fini di estorsione. Il Mossad israeliano è stato accusato di essere coinvolto in accordi con la società investigativa con sede a Milano.

Almeno quattro persone sono state arrestate e decine di altre sono sotto inchiesta. Esperti di sicurezza informatica e hacker potrebbero aver violato i server del Ministero dell’Interno italiano. Meloni ha affermato che il presunto complotto è “inaccettabile” e lo ha descritto come “una minaccia per la democrazia”. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha invocato un’indagine parlamentare urgente, per timore che segreti di Stato possano essere stati compromessi».

La formula usata da Crosetto, tradotta in inglese come parliamentary probe, è in realtà più vaga:

«[Bisogna] portare anche il Parlamento ad una riflessione su come vada affrontato, normato ed indagato questo tema, che può gravemente minare la convivenza democratica, influenzandone uno svolgimento corretto».

Ynet cita inoltre un articolo del “Corriere della Sera”, dove si fa riferimenti esplicito a due agenti israeliani non identificati, che avrebbero proposto alla società a capo dell’operazione uno scambio di informazioni sul traffico illecito di gas iraniano.

Come è noto, Milano rappresenta uno storico coacervo di basi clandestine del Mossad per le operazioni in Italia, tuttavia sembra che la portata dell’affaire si estenda a livello nazionale (e naturalmente internazionale): il pm dell’inchiesta ha parlato di una “cintura istituzionale” attorno agli spioni, mentre l’ex ministro degli Interni Minniti ha alluso a “funzionari infedeli”. La formula “Stato Profondo” è decisamente abusata, ma tutto sommato è di questo che si sta parlando.

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