Hezbollah chiama, Italia risponde

«La geopolitica è materia complessa e necessita di competenze e sensibilità, non a caso è materia della Farnesina.
Parlare di Hezbollah, di Libano, di Gaza, di Israele e di Palestina significa studiare oltre 70 anni di storia di conflitti (e quasi 2000 di popoli) e capirne mutazioni, società e possibilità concrete.
Farlo senza cognizione di causa, solo per schierarsi dalla parte del più forte, fa male a quei popoli, alla pace e ai nostri uomini in missione UNIFIL.
La spettacolarizzazione di tutto porta a gaffe pericolose che andrebbero evitate»
(Manlio Di Stefano, Movimento 5 Stelle, Sottosegretario agli Affari Esteri, 11 dicembre 2018)

«Hezbollah è un’organizzazione politica e una milizia armata, che attualmente nello scenario medio-orientale combatte al fianco di russi e dell’esercito siriano contro l’Isis. La dichiarazione del ministro Salvini, che definisce Hezbollah senza possibilità di appello come terroristi, deve essere letta come un cambio di posizione della Lega su Assad e sull’intervento russo in Siria? Noi di Fratelli d’Italia non abbiamo cambiato idea, tra i tagliagole dello Stato islamico e il regime di Assad, stiamo dalla parte di Assad»
(Giovanbattista Fazzolari, Fratelli d’Italia, 11 dicembre 2018)

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