Ripubblico su richiesta questo pezzo sullo scandalo della carne di cane proveniente dalla Germania che all’inizio del secolo scorso ispirò il nome del famoso panino americano (l’unica origine a cui è possibile risalire al di là delle varie “leggende”).
«Il termine “cane” venne usato come sinonimo di salsiccia sin dal XIX secolo, in base all’accusa rivolta ai produttori di salsicce di utilizzare carne di cane, sorta a partire dal 1845. All’inizio del XX secolo, il consumo di carne canina in Germania era prassi diffusa. Perciò il sospetto che le salsicce contenessero carne di cane era talvolta giustificato».
Così la Wikipedia inglese: pensavo fosse solo la barzelletta del siciliano che si infuria perché di tutto il “cane caldo” proprio la minchia doveva capitargli, invece il modo di dire ha un fondamento storico.
Tra le fonti, un pezzo del New York Times del 23 giugno 1907 (Germany’s dog meat market) nel quale l’inviato americano nel Reich guglielmino racconta che
«Durante il 1906 sono state macellati nel Regno di Sassonia 12.922 cavalli e 3.736 cani. Non è insolito trovare pubblicità di carne canina sui giornali o annunci di cani in vendita per la macellazione, né è difficile leggere la stampa tedesca senza giungere alla conclusione che un gran numero di cani viene ucciso e mangiato all’insaputa delle ispezioni ufficiali. Spesso infatti ci si imbatte in notizie di arresti, processi, sentenze e condanne (multe o arresti) di persone accusate di uccidere e mangiare cani appartenenti ad altri, a volte anche animali domestici di valore o amati dai loro padroni. Recentemente a Cassel, una città dell’Assia-Nassau, la polizia cercando un cane scomparso per il quale era stata offerta una ricompensa, ha scoperto una macelleria canina privata e arrestato quattro persone che regolarmente rapivano e uccidevano cani di altri».