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I campioni del teppismo leggon tutti Mister Totalitarismo

Parafrasando il noto slogan I giovani maneschi leggon tutti Dostoevskij, si può finalmente affermare anche che I campioni del teppismo leggon tutti Mister Totalitarismo. Oggi è infatti accaduto un fatto davvero singolare, che potrebbe cambiare per sempre i destini del mondo.

In poche parole: stavo andando a ritirare due pacchetti Amazon all’hub di un piccolo supermercato della zona (non me li faccio arrivare direttamente a casa sia per risparmiare le spese di spedizione sia per mantenere un paravento di anonimato, inoltre ordino sempre una copia dei miei libri a prezzo pieno per vedere immediatamente il risultato) e mentre stavo uscendo è passato un giovanotto in monopattino che è riuscito a sottrarmi uno dei due pacchi al volo e a scappare via.

Ora, bisogna soffermarsi su diversi dettagli per comprendere a fondo la questione: in primis, la zona in cui è accaduto l’incidente è stata ritratta in un famosissimo video musicale in cui un certo rapper mette in scena uno schema predatorio praticamente identico (con un telefonino al posto di un pacco Amazon); in secondo luogo, l’ora non era affatto tarda ma in giro non c’era davvero nessuno e inoltre il supermercatino ha una struttura piuttosto adatta agli agguati; infine, il giovanotto era realmente giovane e se dovessi fare un identikit potrei descriverlo come il gemello brutto del figlio di Gigi D’Alessio.

A dirla tutta, avrei potuto acciuffarlo facilmente perché nell’accelerare si stava quasi per ribaltare: tuttavia non solo non mi sono messo a inseguirlo, anzi sono fuggito esattamente nella direzione opposta (mentre il ladruncolo si era convinto volessi raggiungerlo, ecco il perché dell’errore nella pseudo-sgommata), per il semplice motivo che temevo si mettesse subito ad aprire il pacchetto e scoprisse che al suo interno c’era un libro di tale Mister Totalitarismo intitolato Se crepi questi qui ti ricoprono coi cartoni e ti lasciano lì (sì, l’ho chiamato proprio così).

Non posso nemmeno immaginare la faccia che avrà fatto il coglioncello una volta scoperto che la sua refurtiva consisteva in un centinaio di pagine in cui un tizio nazista si lamenta del lavoro, delle donne, dei librai e di Amazon stessa (naturalmente il titolo è un omaggio a quel dipendente caduto per impacchettare questa merda e ricoperto a sua volta di cartoni per non interrompere la catena di impacchettamento della merda).

Il mio timore è che un evento del genere sia suscettibile di rappresentare il fatidico battito d’ali di farfalla che genera un uragano, o addirittura un paradosso temporale il cui risultato potrebbe provocare una reazione a catena che scomporrebbe la tessitura del continuum tempo-spazio.

Però molto probabilmente non si metterà a leggerlo, semmai lo farà a pezzi e userà la copertina per farci dei filtri per le canne. Non era comunque mia intenzione ingannarlo, spero non cercherà il mio nome online per denunciarmi ai radicali, agli anarco-mafiosi e a “Nessuno Tocchi Caino” come frodatore dei frodatori.

Peraltro il secondo pacchetto conteneva la versione per poveri degli Scritti demonetizzati, volume che forse sarebbe risultato più interessante al passator scortese in quanto arricchito da immagini colorate.

Vabbè, tutto è bene quel che finisce bene. Ad ogni modo consiglio l’acquisto del libello solo ai seguaci più zelanti, poiché la maggior parte del materiale, seppur inedito, è datato e non eccessivamente rappresentativo delle caratteristiche che il blog ha assunto negli ultimi anni (mi riferisco in particolare alle eccessive digressioni filosofiche, ai troppi aneddoti da normie nonché a un éloge littéraire di “Paperissima Sprint” che non c’entra nulla ma che non avrei potuto non inserire).

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