Io capisco perfettamente la disillusione, il disfattismo, l’ironia snob e l’elegante cinismo, però non potete non ammettere che quanto stia accadendo al confine col Libano non sia qualcosa di eccezionale. A questo punto non mi interessa più nemmeno passare per trastatore: io sarò un vecchio catorcio alcolizzato, ma chi è ancora intellettualmente onesto deve convenire che la prospettiva del governo più filosionista della storia d’Italia (per motivi et ideologici et etnici) che reagisca con fermezza all’ennesima provocazione israeliana solo perché il tenente Gargiulo e l’appuntato Auriemma hanno avuto qualche notte insonne è un evento che mai avrei immaginato nella mia lunga carriera di lettore di Limes (zero figa, ma il pieno di anedotti fabbriani sull’influenza della genetica scozzese nel militarismo statunitense e di argutissime analisi sulla composizione etno-religiosa delle provincie irachene curde).

Cioè, io ho sentito dire da un Senatore ex missino, Presidente di una ditta di telecomunicazioni a quanto pare appaltata al Mossad (ma sono solo illazioni), che “L’Italia non prende ordini da Israele”. Ho assistito a un Crosetto evocare i “crimini di guerra” perché al generale Quaragliello o Esposito sono fischiate le orecchie per i razzi sionisti. Ho visto la LEONESSA Giorgia Meloni rispondere a muso duro a Netanyahu che ha platealmente affermato che l’esercito israeliano sta colpendo di proposito le postazioni ONU perché i caschi blu se ne devono andare (lo ha detto in un monologo registrato e inviato direttamente ad Antonio Guterres: tanta tracotanza non la si era mai vista nemmeno ai tempi in cui la Judea dichiarava guerra a qualsiasi nazione occidentale dalle prime pagine dei suoi giornali).

E ho addirittura letto che il generale Stefano Messina (questa volta il nome è vero), comandante del contingente italiano Unifil, avrebbe dichiarato che le truppe italiane sono pronte a “rispondere per difendersi”. Basta, non voglio più saperne di ulteriori elaborazioni: su questo blog i CASCHI BLU ITALIANI sono degli EROI, discussione chiusa.

E vi dirò anche questo: nei portafogli di quei soldati italiani non c’è solo la foto di mamma Maria Catena e di Cumciettina con Kevin e Samanatha, ma anche un santino di Padre Pio col volto di Gigachad (se non li avete mai visti avete avuto un’infanzia piuttosto gretta). Gesù è con questi cristiani votati al martirio: Maresciallo Rosario Sorrentino, presente! Tenente Nunzio Capuozzo, presente! Colonnello Vito Scognamiglio, presente! Capitano Totò Luongo, presente!

Adesso le news dicono che due carrarmati con la Stella di David hanno fatto irruzione in una postazione Unifil a Ramyah: nessuna paura, Stat crux dum volvitur orbis. Anche il capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano (nome non di fantasia, comunque non c’è nel meme sul nome da caramba) lo ha detto: “Si rimane quindi in Libano”. Bastardo chi non trasta.

E lasciatemi infine dire due parole sulla cosiddetta “destra frocia”: ci sono giornalisti che si sono fatti una carriera sul “Lasciateli lavorare” e sul “Non fanno nulla perché hanno le mani legate”. Tuttavia i loro stessi fogliacci in queste ore invece di giustificare il governo da cui mungono, si permettono di difendere Israele sputando sull’Onu e su ROMA. Parlo ovviamente di “Libero”, de “La Verità” e di tutta la carta da culo che quando parla dello Stato giudaico scrive “Gerusalemme” invece che “Tel Aviv”. Ma Ierusalem è di Scannapieco, Ruotolo e Caruso, non di Cohen, Levy o Rosenberg. Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost’, aridatece la Gioconda e Hierosolyma, uagliu chista terra è NO ZOGGHE!!!