La Scozia, pur essendo una piccola nazione, nel corso della sua storia ha stretto legami e alleanze in tutto il mondo: in particolare, il Paese con cui condivide i rapporti più antichi è la Francia. Naturalmente, le relazioni franco-scozzesi risalgono a prima delle origini di entrambe le nazioni (attraverso i primi popoli celtici e più tardi i Normanni): quando però si pensa a tale unione, il primo episodio che viene alla mente è la Auld Alliance (Vieille Alliance), la storica alleanza tra il Regno di Scozia e il Regno di Francia in funzione anti-inglese, che ebbe inizio con un trattato firmato a Parigi nel 1295 da Giovanni di Scozia e Filippo IV.
Niente unisce due popoli come un nemico comune: Scozia e Francia erano interessate a contenere l’espansionismo aggressivo dell’Inghilterra. L’Auld Alliance, pur essendo soprattutto di tipo diplomatica e militare, ha favorito però altri legami tra le due terre, come nel commercio (pregiati vini francesi in cambio di mercenari scozzesi).
Dopo la vittoria di Enrico V nella battaglia di Azincourt nel 1415, 12mila scozzesi si schierarono a fianco della Francia. Nella battaglia di Baugé sconfissero gli inglesi e uccisero il Duca di Clarence. Nel 1424 a Vernuil un esercito di 4000 scozzesi fu completamente annientato ma, nonostante la sconfitta, gli scozzesi avevano acquistato alla loro lotta contro la dominazione inglese un prezioso alleato.
Come stabilito nei termini dell’alleanza, i mercenari scozzesi erano liberi di stabilirsi in Francia, e molti lo fecero. Alcuni si unirono a Giovanna d’Arco, altri entrarono a far parte della Garde Écossaise, la guardia del corpo dei re francesi.
Con l’avvento della Riforma, che ha reso la Scozia protestante, l’amicizia tra i due Paesi ha iniziato a scemare, ma non il commercio di vino: l’élite scozzese non poteva fare a meno delle proprie bevande preferite e anche dopo l’Unione dei parlamenti nel 1707, il Bordeaux veniva ancora contrabbandato per evadere i dazi.
Le famiglie reali delle due nazioni si sono unite in diverse occasioni. Ad esempio, quando Maria di Guisa sposò il re Giacomo V di Scozia. Sua figlia, Maria Stuarda, trascorse la maggior parte della sua esistenza alla corte francese e regnò brevemente come regina di Francia prima di tornare in Scozia ed esser giustiziata dalla cugina Elisabetta I Tudor in quanto cattolica.
La Francia è stata spesso scelta come meta dai reali scozzesi in fuga. Giacomo II, monarca cattolico sconfitto da Guglielmo III, fuggì a Saint-Germain con la moglie e il figlio nel 1688. In seguito suo nipote, Carlo Edoardo Stuart (conosciuto come Bonnie Prince Charlie) cercherà di riprendersi il regno ancora muovendo da Parigi, ma senza successo. Si ritirerà infine dalla fallita insurrezione giacobita su una fregata francese nel 1746, spegnendo definitivamente il sogno degli Stuart di riprendersi il trono britannico.
È interessante notare che, sebbene l’Auld Alliance non abbia sempre portato a vittorie, è rimata formalmente in vigore per secoli: il contratto originale, che concedeva la doppia cittadinanza agli appartenenti di entrambi i popoli, fu revocato dal governo francese solo nel 1903.
I legami tra Scozia e Francia non sono solo storici: anche oggi l’interscambio commerciale tra i due Paesi è intenso. Le esportazioni scozzesi in Francia ammontano a 6,6 miliardi di sterline nel secondo trimestre del 2019 (in crescita del 13,6%, dato che fa della Francia il terzo mercato di esportazione della Scozia dopo Stati Uniti e Paesi Bassi). Le importazioni dalla Francia sono valutate a 2,2 miliardi di sterline, in crescita del 33,2% rispetto all’anno precedente. Nonostante la fama della gastronomia francese, il prodotto più esportato è il salmone d’allevamento scozzese.
Un’altra cosa interessante da notare per quanto riguarda il commercio tra le due nazioni è che la Francia è collegata alla rete elettrica del Regno Unito, quindi c’è anche uno scambio energetico con la Scozia. L’interconnettore tra Folkestone e Sangatte, lungo una settantina di chilometri, fa fluire una parte dell’energia generata in Scozia, per tramite dell’Inghilterra, verso la Francia e naturalmente altri paesi europei.
Per quanto riguarda i legami culturali odierni, l’Institut français d’Écosse piccolo angolo di Francia nel cuore di Edimburgo fondato nel 1946, è nato per facilitare lo sviluppo di rapporti bilaterali tra le istituzioni educative nazionali scozzesi e il Ministero dell’Istruzione di Francia, nonché tra le autorità educative regionali dei rispettivi Paesi.
L’addetto all’istruzione del Consolato Generale di Francia nel Regno Unito (che non a caso ha sede in Scozia), collabora con tutte le parti interessate nel settore dell’istruzione per favorire l’insegnamento della lingua francese nel Paese a ogni livello scolastico.
Altri organismi che mirano a promuovere l’amicizia tra i Paesi sono la Franco-Scottish Society, fondata nel 1895 a Edimburgo, e la Association Franco-Écossaise, fondata a Parigi un anno dopo.
Il programma Erasmus+ dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport incoraggia anch’esso le relazioni tra Scozia e Francia (nonché tra le altre nazioni europee). Molti scambi culturali e progetti avvengono ogni anno, anche se non è chiaro come la Brexit influirà sugli accordi esistenti.
Recentemente, nel 2013, una “dichiarazione di intenti” è stata firmata da Scozia e Francia per impegnarsi a consolidare i legami culturali tra le due nazioni: grazie all’accordo, stanno fiorendo numerose iniziative, come quelle che hanno coinvolto lo Scottish Ballet e il Conservatorio Nazionali di Parigi. Le produzioni francesi sono diventate sempre più popolari anche al Festival Internazionale di Edimburgo.
Non importa cosa accadrà in futuro con la Brexit, ma è chiaro che l’Auld Alliance è ancora viva e vegeta.
Alcune personalità celebri che legano Scozia e Francia
John Law
Economista nato a Edimburgo nel 1671. Condannato per omicidio dopo un duello, si rifugiò in Francia dove divenne Controllore generale delle finanze. Ha fondato la Banque Générale e ha introdotto le banconote in Francia prima di lasciare il Paese sull’orlo della bancarotta e morire senza un soldo a Venezia nel 1729.
Sir James Young Simpson
Primo medico scozzese a essere nominato baronetto, scoprì le proprietà anestetiche del cloroformio nel 1847 e lo utilizzò con successo per scopi medici. Era socio straniero dell’Accademia di medicina di Parigi e ricevette il premio Monthyon dall’Académie des sciences per i “benefici apportati all’umanità”.
Robert Louis Stevenson
Uno degli scrittori scozzesi più celebri, nel 1873 si recò nella Francia meridionali per salute. Passò dodici giorni facendo escursioni sulle montagne delle Cévennes e lasciando un memorabile racconto sulla sua esperienza, Viaggio nelle Cévennes in compagnia di un asino.
Charles Rennie Macintosh
Famoso architetto nato a Glasgow nel 1868, ha vissuto a Port Vendres, a Roussillon, in Francia, per quattro anni con la moglie Margaret MacDonald. Se ne andò nel 1927 perché malato e l’anno successivo morì a Londra di cancro. Sua moglie tornò in Francia e disperse le sue ceneri a Port Vendres. Oggi, il sentiero Mackintosh a Roussillon celebra la sua memoria.
Elsie Inglis
Pioniera della medicina femminile, la dottoressa Inglis ha istituito una clinica ostetrica a Edimburgo. Quando scoppiò la Prima guerra mondiale, collaborò a fondare ospedali da campo. Il primo fu nell’abbazia di Royaumont, a nord di Parigi, sotto gli auspici della Croce Rossa francese.
Arnaud Massy
Si ritiene che il golf sia nato da un gioco più antico, il chole, inventato da mercenari scozzesi nel 1421 durante la battaglia di Baugé. Alla fine del XIX secolo, molti golfisti scozzesi si recarono in Francia per giocare e ispirarono Arnaud Massey, che si recò a North Berwick per imparare l’arte e diventare il campione nazionale dello sport. Giace a Edimburgo, dove si trasferì durante la Seconda guerra mondiale.
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