Ho deciso di ripubblicare alcuni articoli che avevo rimosso dal blog per varie motivazioni. Ve li segnalo qui di seguito.
Il primo era il mio tributo a Gonzalo Lira, il “giornalista” morto nelle carceri ucraine. Il motivo per cui lo rimossi è che dei cameragni mi contattarono per comunicarmi la mia assoluta mancanza di sensibilità nel rivelare il passato “maschilista” dell’Eroe Anti-Zelenskij, ed io cascai nella trappola politicamente corretta per ovvi motivi sentimentali (era appena morto). Adesso però è passato oltre un anno e a nessuno frega più nulla del povero Lira, dunque sticazzi lo ripubblico senza problemi, perché queste erano le sue idee e non esiste doppiopetto “plebeista” che può cancellarle!
Il secondo invece riguarda una bravissima ragazza che ha avuto qualche disavventura nell’immensa terra degli “Inculacapre”, ma che ora è tornata sana e salva nella nostra bella Italia. In questo caso mi sono autocensurato perché non mi sembrava in caso di spiattellare certe cose, soprattutto nel caso -improbabile- che accadesse l’irreparabile, ma alla fine eccolo qua, perché quello che dico è tutto verohhhhhhH!!!!!
Infine, questa è una guida al “rimorchio” che mi era stato chiesto di cancellare non ricordo né da chi né per quali motivi, ma siccome vegetava da quattro anni tra le “bozze” ho deciso di ributtare fuori (senza cambiare una virgola):
Conquistare le donne con la propria personalità: la guida definitiva
Per quanto riguarda invece l’argomento “foto di donne nude”, il riferimento era a un pezzo di secoli fa sulle Ama (in giapponese 海女, donna del mare) le donne che si dedicano alla pesca subacquea di perle, frutti di mare, alghe e crostacei. Si tratta di una pratica antica, risalente almeno al 927 d.C., che purtroppo oggi non è in voga, per colpa della sconfitta del Giappone nella Seconda guerra mondiale (almeno questo è ciò che sostiene Yukio Mishima ne La voce delle onde, ambientato sull’isola di Uta-jima).
In verità ci sono alcune comunità che ancora praticano l’arte, nonostante abbiano abbandonato la consuetudine di immergersi solo con le pinne e gli occhiali, in favore della muta da sub.
Le foto “incriminate” dai pubblicitari” erano quelle scattate da Fosco Maraini nel 1954, che per il centenario della nascita dello studioso vennero esposte nel 2012 a Palazzo Medici Riccardi nella mostra L’incanto delle donne del mare:
Queste, invece, sono altre immagini scattate da giapponesi (Yoshiyuki Iwase, Eishin Osaki, Kumi Kato), che mi permetto di pubblicare solo per interesse storico, culturale, scientifico e antropologico (anche se purtroppo conosco i miei lettori).
Troppo lungo non leggo bele tette
saranno trent’anni che non leggo un articolo sul grande Fosco in cui non si cita lo yubikiri e il “vi faccio vedere come si s-mignola un italiano”, la Dacia lo droppa sempre. BraO!
Secondo me dovresti farne di più di questi articoli su curiosità e foto esotiche.