I Protocolli dei Servizi di Putin

I giornali italiani rilanciano le insinuazioni di Joe Biden (ex-vice di Obama) riguardanti la presunta influenza del Cremlino sulla nostra politica interna, espresse in un saggio per “Foreign Affairs” (How to Stand Up to the Kremlin, 5 dicembre 2017):

«In Francia, la diffusa consapevolezza del coinvolgimento della Russia nella campagna statunitense ha in qualche modo impedito al Cremlino di godere del vantaggio della prima mossa. La Russia però non si è arresa, e ha continuato a influenzare gli eventi politici in vari Paesi europei, compresi i referendum in Olanda (sull’integrazione dell’Ucraina in Europa), in Italia (sulle riforme istituzionali), e Spagna (sulla secessione della Catalogna). Il sostegno russo ad Alternative für Deutschland, un partito di estrema destra, mirava a far aumentare i voti del gruppo nelle ultime elezioni, amplificando il suo messaggio sui social media. I russi stanno ora mettendo in atto un impegno simile per sostenere il movimento nazionalista della Lega Nord e quello populista dei Cinque Stelle in vista delle prossime elezioni in Italia».

Il passaggio rispecchia fedelmente i contenuti del pezzo, un concentrato di paranoia e complottismo che rientra nella psychological warfare messa in atto da una parte dell’establishment americano contro Donald Trump. Uno degli aspetti più divertenti di tutta questa vicenda è che pochi anni orsono esattamente le stesse accuse venivano rivolte dai repubblicani a Obama, rappresentato come un vero e proprio manchurian candidate al soldo dei “sovietici”.

Il dettaglio sgradevole è, invece, che Biden tiri di mezzo l’Italia, quasi a voler porre un’ipoteca sulle prossime elezioni. Perché allora non si rivolge direttamente all’ex ambasciatore americano che nel 2013 a Roma affermò che il Five Star Movement era “il futuro dell’Italia”, offrendo così la prima sponda internazionale al movimento?

Ancora più grave è che l’ex vicepresidente si permetta di alludere a un’influenza russa sul fallimento del nostro referendum costituzionale dell’anno scorso, senza nemmeno offrire uno straccio di ipotesi su come tale ingerenza si sia verificata: insomma, di che si parla?

Siamo certi che il modo in cui i servizi segreti influenzano le elezioni in un Paese straniero sia quello di pubblicare bufale su internet? Non penso che Biden sia talmente ingenuo da credere che le cose vadano in tal modo, ma se davvero così fosse allora temo avrà una bruttissima sorpresa nel caso decidesse di candidarsi per i democratici alle prossime elezioni americane: come hanno osservato gli stessi media liberal (vedi il Washington Post e l’Huffington), pare che il vecchio Uncle Joe abbia qualche “scheletro nell’armadio”, miracolosamente non ancora saltato fuori nonostante il clamore suscitato dal caso Weinstein (o forse proprio grazie a quello, che a permesso di contenere il danno con un capro espiatorio). In tal caso, non ci sarà nemmeno bisogno delle fake news del Cremlino, perché proprio gli elettori dem già temono che sia tutto vero…

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