La tempistica con cui sono tornate alla ribalta le forze anti-governative siriane è piuttosto sospetta, considerando che si verifica esattamente dopo l’accettazione (inaspettata) di una tregua con Hezbollah da parte di Netanyahu.
A fornire un motivo di tale singolare coincidenza, è un portavoce dei cosiddetti “ribelli”, che a una tv israeliana ha appena dichiarato che l’esercito ebraico, indebolendo le forze “sostenute dall’Iran”, ha fornito un enorme aiuto ai gruppi dell’opposizione nel ripartire alla carica.
Hayat Tahrir al Sham Terrorist to “israelis” – we are grateful for “israel” for targeting Hezbollah and weakening them pic.twitter.com/3JLPpozkBQ
— jmk (@bintmachgara) November 30, 2024
Gli insorti guidati dai “jihadisti buoni” di Hayat Tahrir al-Sham in questi giorni hanno lanciato un attacco su Aleppo e Idlib, la cui rilevanza ovviamente si estende ai confini nazionali (anche se forse non è mai stata davvero una questione “siriana” da oltre dieci anni a questa parte) e concorre a influenzare indirettamente le mosse di Teheran e Mosca.
“Nessuno sa se l’Iran e il regime [di Assad] sarebbero stati indeboliti senza i recenti attacchi israeliani in Siria, che ci hanno permesso di tornare a liberare il Paese”, ha dichiarato appunto l’attivista dell’opposizione all’emittente pubblica israeliana Kan.
“Ci accusano di collaborare con voi [israeliani] perché abbiamo festeggiato quando avete attaccato Hezbollah, abbiamo festeggiato alla grande, e siamo contenti che li abbiate decimati“, ha sostenuto un altro “ribelle” di Idlib, chiudendo con una vera e propria dichiarazione d’amore verso Tel Aviv: “Rispettiamo Israele e non siamo mai stati suoi nemici, [Israele] non è ostile a coloro che non gli sono ostili. Non vi odiamo, anzi vi stimiamo molto“.
Queste dichiarazioni coincidono con quelle di un uomo identificato come “comandante ribelle” che ha confermato al notiziario israeliano Channel 12 che la tempistica dell’offensiva in Siria non è stata casuale: “Abbiamo esaminato l’accordo con Hezbollah e abbiamo capito che questo è il momento di liberare il Paese. […] Non lasceremo che Hezbollah combatta nelle nostre aree e non lasceremo che gli iraniani vi mettano radici“.
Alla stessa emittente, il leader dell’opposizione siriana in esilio Fahad Al Masri ha incitato l’esercito israeliano a sostenere l’offensiva dell’opposizione: “Chiediamo al governo israeliano di attaccare le postazioni e le truppe delle milizie sostenute dall’Iran nel territorio siriano”, ha detto. “Sarà necessario colpire siti a Homs, Damasco e al confine con il Libano. Ciò contribuirà a liberare il territorio siriano dalla presenza libanese, dalle armi di Hezbollah e dai tentacoli dell’Iran“.
Fonte: Syria rebels appear to credit Israeli strikes on Hezbollah with aiding shock advance (“Times of Israel” 2 dicembre 2024)