Il cambiamento climatico sta facendo ALLARGARE e RESTRINGERE gli uccelli contemporaneamente!!!

Nel 2011 la scyenza attestò che il “cambiamento climatico” stava facendo diventare più grandi gli uccelli della California centrale, nel senso che le loro ali secondo i ricercatori si erano allungate e la loro massa era aumentata. Ovviamente non c’era alcuna motivazione per collegare il climate change all’inciciottimento, se non che “gli animali più grandi conservano meglio il calore corporeo, il che consente loro di prosperare nel clima generalmente più freddo delle latitudini più elevate”.

Nel 2023, poi, la scyenza attestò invece che gli uccelli si stavano rimpicciolendo a causa del riscaldamento: questa volta la ricerca era frutto di un’osservazione quarantennale delle specie migratorie del chicaghese (si dice così) e degli uccelli non migratori della foresta pluviale amazzonica. Le creature sarebbero diventate più piccole e con ali più lunghe, caratteristica che “le aiuterebbe a sopportare l’aumento delle temperature”.

La nuova analisi, pubblicata su “Proceedings of the National Academy of Sciences”, ha scoperto anche che gli uccelli più piccoli si sono rimpiccioliti più velocemente.

Infine, nel 2024, è saltato fuori che, sempre per colpa del riscaldamento globale, gli uccelli delle montagne dell’Africa orientale stanno diventando più grandi: lo studio, condotto sui Monti Usambara in Tanzania dall’Università della California (il CEPU dei piddini internazionali) ha scoperto che gli uccelli della regione sono aumentati di dimensioni in media del 4,1% negli ultimi 36 anni in seguito al surriscaldamento. Dunque anche in Africa c’è l’inquinamento: ma non era una prerogativa dell’uomo biango? Forse si tratta di colonialismo emissivo.

I ricercatori hanno misurato i corpi di 42 specie di uccelli nella regione, tra cui il tessitore dal dorso scuro, il batis delle foreste e il drongo dalla coda quadrata (i nomi sono stati tradotti da Google Translator e la mia connessione fa schifo per andare a controllare, dunque mi fido), e hanno scoperto che tutte queste specie sono state soggette a un aumento della massa corporea. Penso che costoro abbiano esaminato altri tipi di uccelli, ma i risultati di questa ricerca parallela rimarranno probabilmente secretati.

Gli ornitologi sono giunti alla conclusione che le piante, con l’aumento delle temperature, sperimentino stagioni di crescita più lunghe, fornendo così più cibo e altre risorse agli uccelli. Un’altra possibilità è che il declino di alcune popolazioni fornisca a esse territori più ampi. Esiste anche una frammentazione dell’habitat nella regione, che forse richiede ali più grandi per spostarsi da una parte all’altra delle foreste.

Ehi, un momento, uno dei ricercatori ha avuto un ripensamento: “Questa ricerca mette in guardia dal fare ipotesi radicali sui meccanismi con cui il cambiamento climatico influisce sugli uccelli, indicando l’importanza di comprendere come gli uccelli siano influenzati da fattori come il cibo, piuttosto che da fattori come la tolleranza diretta al calore“.

Beh, basato. Per tutti gli altri ricercatori invece, penso che il vero uccello che non si ingrandisca sia proprio il loro, visto come sono ormai eternamente impegnati a sputtanare la professione in nome del claimat cieinge.

AVVERTENZA (compare in ogni pagina, non allarmatevi): dietro lo pseudonimo Mister Totalitarismo non si nasconde nessun personaggio particolare, dunque accontentatevi di giudicarmi solo per ciò che scrivo. Per visualizzare i commenti, cliccare "Lascia un commento" in fondo all'articolo. Il sito contiene link di affiliazione dai quali traggo una quota dei ricavi. Se volete fare una donazione: paypal.me/apocalisse. Per contatti bravomisterthot@gmail.com.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.