Il combattimento tra cammelli è uno degli sport più antichi e diffusi in Turchia e praticato anche in diverse regioni del Medio Oriente e dell’Asia meridionale. Gli incontri si svolgono tra due esemplari di razza Tülu (incroci tra maschi della Battriana e femmine di dromedario) che vengono incitati alla lotta dalla presenza di una femmina in calore.
Le autorità provarono a scoraggiare la pratica negli anni ’20 considerandola anacronistica, ma mezzo secolo dopo tornarono a promuoverla come valorizzazione della cultura tradizionale del paese. A Selçuk (regione dell’Egeo) ogni gennaio si tiene un vero e proprio campionato (accompagnato anche da un “concorso di bellezza” per cammelli). Gli spettatori, tra i quali folti gruppi di turisti, devono fare attenzione non solo agli animali (resi naturalmente più aggressivi dal contesto) ma anche dai fiotti di saliva o urina provenienti dagli stessi (una nota caratteristica dei cammelli è la retro-minzione, cioè pisciano all’indietro).
I cammelli vengono abbinati secondo il peso e le abilità. Alcuni attaccano da destra e altri da sinistra, utilizzando mosse “speciali” come lo sgambetto (çengelci), il salto sulla testa (bağcı) e le spinte (tekçi). Attualmente ci sono circa duemila cammelli allevati per tale tipo di competizione: un “campione” può valere oltre 20mila dollari.