Dopo settimane di titoli terroristici, oggi il “Corriere” pubblica un paginone della rubrica di Milena Gabanelli (Data Room) nella quale l’ex conduttrice televisiva ci parla nientedimeno che della “invenzione dello spread” (Come uscire dal maxi debito, 30 maggio 2018 ):
«Quando abbiamo deciso di adottare una moneta unica abbiamo rinunciato ai tassi di cambio, vuol dire avere un unico tasso di interesse e rischi condivisi. Tradotto: 100 euro di debito, valgono 100 euro tanto a Berlino quanto a Roma. Era così fino al 2010, quando è esplosa la crisi e la cancelliera Merkel e il presidente francese Sarkozy hanno avuto paura che i vari governi nazionali non si mettessero in riga per pagare i debiti. Da allora ognuno per sé, ed è comparso lo “spread”. La conseguenza è che quando la Bce, secondo le regole previste, presta dei soldi alle banche dei vari paesi dell’Eurozona, applica tassi di interesse diversi, a seconda del grado di rischio: 19 paesi, 19 tassi diversi».
È la prima volta, a memoria di lettore, che il “Corriere” affronta l’argomento con un approccio non allarmistico (peraltro in contemporanea col “Sole 24 Ore“): finora in effetti la questione era stata utilizzata dalla grande stampa esclusivamente come arma di propaganda contro i governi sgraditi. Tanto è vero che l’espressione stessa era scomparsa dai giornali da parecchi anni (anche poco dopo l’arrivo di Monti, visto che non intendeva scendere prima del Whatever it takes, il tema venne oscurato, così come durante la reggenza Gentiloni), ma è ritornata al momento opportuno, strumentalizzata ad arte per creare panico e angoscia nei confronti di un possibile governo giallo-verde.
Da dove nasce dunque questo repentino recupero di un minimo di razionalità e riflessione? Possiamo ipotizzare che la situazione politica attuale renda necessario scongiurare l’eventualità che lo spread si riveli un’arma a doppio taglio, cioè che l’opinione pubblica finisca per associare negativamente alla figura del nuovo “salvatore della patria” Cottarelli il mancato calo immediato del differenziale.
Ecco quindi che per un po’ di tempo la minaccia apocalittica verrà riportata sulla terra, anche se purtroppo non così a lungo da farla apparire un criterio umano troppo umano al quale sacrificare benessere e democrazia.