Il corso formativo di YouTube contro l’odio

Mi sono fermato un attimo con i podcast perché YouTube mi ha sottoposto un “corso formativo contro l’odio” per un video dell’anno scorso (una conversione in italiano di un discorso di Ad0lf H1tl3r fatto con l’intelligenza artificiale, ovviamente solo a scopo scientifico e informativo) e ciò significa che forse i tempi sono maturi per la grande purga algoritmica dei miei contenuti.

In attesa dello sviluppo degli eventi, a parte ringraziare i lettori divenuti ascoltatori per l’ottimo riscontro, vi rendo edotti in che cosa consista questo “corso” proposto dalla piattaforma: sono 7 domande su “situazioni tipo” nelle quali l’algoritmo può procedere alla censura. Se si risponde sbagliato si può tornare indietro e correggersi, poiché l’importante non è la competizione ma la “rieducazione”.

La prima domanda è questa:

Un video mostra un dirigente aziendale di nome Paolo che parla a un gruppo di persone. Paolo dice: “Le persone del nostro paese sono superiori a quelle di [paese vicino]. Dobbiamo sottometterli in ogni modo“.

Per quanto Paolo sia basato e sia anche un “dirigente aziendale” (magari con una lunga e rispettata storia di evasione fiscale), questa si tratta a tutti gli effetti di una violazione, perché tali contenuti “promuovono il suprematismo che incita all’odio sostenendo la superiorità di alcuni gruppi su coloro con status di gruppo protetto (come le persone del paese vicino, in quanto rappresentano una nazionalità)”.

Non ho capito, qualsiasi persona di un [paese vicino] rappresenta per i popoli degli Stati confinanti un “gruppo protetto”? Un ucraino che fa un video contro i russi dunque sta violando qualche regola? E un palestinese contro gli israeliani? Boh, misteri del TOS (intendo i Terms Of Service, e non la “Terapia Ormonale Sostitutiva”).

Seconda domanda:

Teodoro realizza un video sulla vita nel suo quartiere. Nel video Teodoro critica le cose del quartiere che non gli piacciono e rivolge commenti offensivi ai membri di un gruppo etnico. Dice: “Ci sono troppe persone [appartenenti al gruppo etnico] che vivono qui. Spero che muoiano tutte investite da un’auto“.

Teodoro c’est moi! Sembra quasi una frecciatina verso il mio primo video sulla piattaforma…

Comunque, sbagliatissimo anche questo approccio, poiché non si augura la morte a un’altra etnia.

Terzo quesito:

Una testata carica un segmento di notizie in cui un reporter intervista delle persone in merito alla strage della scuola elementare Sandy Hook, avvenuta negli Stati Uniti nel 2012. L’evento ha causato 26 vittime, per lo più bambini. Una delle persone intervistate dice: “Tutte le cosiddette vittime della sparatoria di Sandy Hook sono attori. Nessuno è rimasto ferito”. Il reporter chiarisce con una voce fuori campo che l’affermazione della persona è falsa.

E qui cominciano i “trappoloni”, perché se si “documenta l’incitamento all’odio senza promuoverlo” allora si è nel giusto. Forse è solo una questione di “cornice”? Dubito, ma dalla prospettiva della post-ironia è un espediente che andrebbe considerato (non sfugga poi il riferimento alla strage di Sandy Hook e a tutto il caos generato dalle “inchieste” di Alex Jones).

Quarta domanda:

Sabrina trova su YouTube la registrazione di una lezione universitaria. Nella lezione, un professore parla della storia dell’ascesa di Adolf Hitler. Il professore dice: “La frase ‘Sieg Heil’ era uno slogan comune del partito nazista in Germania“. Continua poi a parlare della storia del partito nazista in Germania e di come Hitler ne divenne il leader.

La situazione probabilmente implica che quella scema di Sabrina abbia segnalato il video per attestare il proprio antifascismo in qualsiasi contesto, ma almeno in tale occasione i censori sono dovuti venire a patti con la realtà:

Sebbene il professore utilizzi un’espressione associata alla promozione del partito nazista, il linguaggio è all’interno di un contesto formativo e il video non promuove l’incitamento all’odio poiché il professore parla della storia del partito nazista in Germania e di Hitler.

Ciò che sfugge è se il professore, nel discutere dello “slogan comune”, si sia anche esibito in una performance dello stesso con braccio teso e ripetizione a squarciagola di Seig Heil, ma andiamo avanti…

La quinta domanda riguarda ancora la famigerata “cornice” di cui sopra:

In un video pubblicato da una redazione, un conduttore descrive il discorso tenuto da un predicatore locale che chiede che tutti i credenti di una data religione “vengano uccisi”. Il conduttore riporta il discorso e le reazioni di coloro che lo hanno condannato.

E anche qui, non si tratta di una violazione (fanculo a Sabbry e alle sue segnalazioni!):

Le ultime due domande sono a risposta multipla, un formato che implica un surplus di attenzione al limite della violazione dei diritti umani degli zoomer. Situescion number six, quindi:

Antonio trova un video di YouTube in cui un creator tiene un discorso. Nel discorso, l’uomo esorta il pubblico a fare una donazione per una causa, dicendo: “Sostenete il movimento per il potere bianco e donate quanto denaro potete!”. Antonio nota la presenza di una piccola svastica dietro il podio da cui l’uomo sta parlando. Il video non include un contesto formativo, documentaristico, scientifico o artistico.

Antonio, tu quoque! La “cornice” c’è, ma essendo tutta scarabocchiata da svastiche fatte col pennarello, essa comporta il gno-gno. Ci sono addirittura due risposte esatte: “Questa è una violazione perché il video contiene una richiesta di sostegno finanziario per un’ideologia suprematista che incita all’odio” e “Questa è una violazione perché il video promuove il suprematismo che incita all’odio“.

Infine, la settima domanda rappresenta il mega-trappolone conclusivo nel quale purtroppo è cascato pure il vostro Mister Totalitarismo:

Elisa guarda un video relativo al terremoto e allo tsunami nell’Oceano Indiano del 2004. È ben documentato che, a seguito di questo evento, morirono tra le 230.000 e le 280.000 persone. Nel video, una persona dice: “Non metto in dubbio che ci siano stati il terremoto e lo tsunami nell’Oceano Indiano, ma non è possibile che siano davvero morte più di 230.000 persone“.

A mio parere, infatti, la risposta corretta era questa: “Questo video non è una violazione perché non nega che si sia verificato un evento violento grave”. E invece…

In pratica è già andata a farsi benedire la possibilità della “cornice”… A parte che non ho capito perché il cazzone in questione abbia dovuto polemizzare proprio sul numero delle vittime (avrà magari esclamato “Ma quali 230.000 morti, massimo 200.000!”).

Vabbè, comunque, visto che la competizione non è inclusiva, quello che ho dovuto fare è semplicemente tornare indietro e correggere la risposta. Alla fine l’ho superato e mi sento una persona nuova, più aperta alla degenerazione e totalmente refrattaria al suprematismo bianco, nonché alla decenza, al buon gusto e al cisgenderismo. Sempre che ora YouTube mi consenta di monetizzare, perché altrimenti…

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7 thoughts on “Il corso formativo di YouTube contro l’odio

  1. Uso ublock origin per ascoltare musica su youtube senza pubblicità, ma video froci di politica dopo gli ultimi che ho visto di blackpilled su youtube li evito e questo articolo ne è il motivo. Prima ti invitano a diventare frocio, poi dovrai esserlo con la forza, basti vedere tutti quei video dove censurano la parola “H I T L E R” se gli zoomer indossano gli stessi vestiti e hanno la stessa capigliatura è proprio grazie a questo tipo di lavaggio del cervello ti dovrai omologare in ciò che dici pur avendo un pensiero unico sarai sempre uno dei tanti su youtube che non può far altro che parlare di stronzate, vuoi la libertà di espressione o essere uno dei tanti coglioni sfigati che parla di politica su youtube? Ci sono altre piattaforme

    1. Le altre piattaforme non garantiscono la stessa visibilità, YouTube resta sempre un ottimo trampolino di lancio anche (o proprio!) nel momento in cui si viene censurati, è inevitabile utilizzarlo…

      1. Anche quando si predica ai convertiti (ovvero noi mattoidi) usare le piattaforme alternative dà sempre quel retrogusto aggiuntivo di sfiga. Riflettiamo, fratelli.

    2. Prendi il link del video sulla piattaforma alternativa e lo butti nel tuo blog (come fai per quelli di youtube), se vuoi raggiungere i normie devi tenere conto che: ai normie non interessa la politica, se gli interessa è roba da handicappati tipo meloni, salvini, il comunismo nel caso dei più giovani oppure se ci sta l’omosessualità nei giochi odierni oppure no. Il tuo trampolino di lancio è questo blog. Quando incomincerai a fare cose serie il tuo canale verrà nascosto dai risultati e dovrai usare solo dei link, se hai le notifiche attive ad un canale basato invece non ti dirà nulla. Lamentarsi su youtube è come portare la croce al collo in israele lo sputo è assicurato

      1. Ritengo la tattica LOCKSS sempre valida in ogni caso. Quindi perché non duplicare i tuoi account/canali ripostando i tuoi materiali su svariate piattaforme contemporaneamente? In questo modo quando una viene shadowbannata o cancellata ce ne sarà pronta subito una di ripiego.
        A questo proposito mi sovviene la caparbietà di un Anglin, ammirevole nonostante tutto.

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